Incurante della vera e propria guerra a colpi di lobbying ingaggiata con i carrier di telefonia statunitensi, Google continua a estendere le funzionalità di Voice proponendo l’ennesimo servizio mirato a dispensare gli utenti dalle eventuali restrizioni di utilizzo messe in campo dalle società di telecomunicazioni. E questa volta non è nemmeno necessario attivare un numero fornito da Mountain View per usufruire della funzionalità.
L’ultimo arrivato in casa Voice è un sistema di segreteria vocale personale che piuttosto che far affidamento sui corrispondenti servizi offerti dall’operatore telefonico rimette nelle capacità dei server di Mountain View lo stoccaggio e lo smistamento dei messaggi. Per usufruire della casella vocale basta attivare un account Google Voice, senza per questo essere costretti a richiedere un nuovo numero telefonico a Google (caratteristica, questa, che frenerebbe l’adozione di Voice da parte degli utenti).
La casella vocale offre un subset incompleto delle possibilità di Google Voice (archiviazione, ricerca, salvataggio, trascrizione in SMS, smistamento via mail dei messaggi vocali) ma in compenso permette di conservare il proprio numero senza la problematica necessità di fornire un nuovo recapito telefonico a parenti, amici, contatti e colleghi di lavoro.
La nuova funzionalità di Google Voice non fa in realtà altro che adottare una tecnica di gestione della segreteria che era già stata sfruttata in maniera non ufficiale , e se gli osservatori dell’hi-tech elogiano la capacità di Google di stare al passo con le esigenze concrete degli utenti non è difficile prevedere, dopo l’ennesima mossa di Voice, l’inasprimento dello scontro tra Mountain View e i sempre più imbufaliti carrier telefonici tradizionali.
Alfonso Maruccia