Google vuole la scuola tutta per sé

Google vuole la scuola tutta per sé

Una nuova declinazione di Drive per l'istruzione. A Mountain View vogliono educare le nuove generazioni a sfruttare cloud computing e web-app
Una nuova declinazione di Drive per l'istruzione. A Mountain View vogliono educare le nuove generazioni a sfruttare cloud computing e web-app

Come Drive, più di Drive: tra i competitor del cloud computing si è aperta una lotta senza quartiere per tentare di colonizzare tutti gli spazi di lavoro e collaborazione che coinvolgano la tecnologia (di fatto tutti di questi tempi), e Drive for Education è solo un altro tassello della strategia complessiva di Google in questo senso. Servirà a garantire maggiore appeal ai servizi di Mountain View per studenti e docenti.

Il percorso seguito da Google è stato più che evidente in questi mesi: Google Classroom serve a gestire assegni, compiti a casa, dispense, valutare gli elaborati e tutto quanto occorre per creare una soluzione di blended-learning che mescoli lezioni in presenza con più innovative soluzioni per l’apprendimento mediato dalla tecnologia. Drive for Education completa il quadro, garantendo storage illimitato nella nuvola di Big G ( non senza la rassicurazione che sarà sempre e comunque tutto cifrato) e le API e gli strumenti utili alla tracciabilità del materiale anche per garantire il rispetto di normative in materia di conservazione.

Spazio illimitato significa di fatto sollevare istituti scolastici e universitari dal problema dell’aggiornamento dell’hardware di archiviazione interno: un servizio che rispetti le norme di legge e che permette al contempo di tenere in memoria file fino a 5TB cadauno equivale a una grossa tentazione per parecchi dirigenti e presidi, soprattutto se l’organizzazione di cui fanno parte è medio-piccola o non ben finanziata. Se poi si tratta di non-profit, il pacchetto è anche gratuito e privo di qualsiasi inserzione pubblicitaria. L’introduzione delle nuove specifiche per il servizio sarà graduale , e raggiungerà tutti gli utenti (vecchi e nuovi) entro la fine del 2014.

L’impegno di Big G nel settore non si esaurisce qui: poche settimane fa era stato Papa Francesco I in persona a “battezzare” un altro servizio denominato Scholas , un’iniziativa del Vaticano che tramite gli strumenti di Google metterà in comunicazione 500.000 scuole in giro per il mondo per consentire la collaborazione su progetti comuni e amplificare la comunicazione tra i ragazzi provenienti da diverse zone del globo.

Luca Annunziata

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
1 ott 2014
Link copiato negli appunti