Le auto che si guidano da sole potranno presto essere marchiate Google – dalla scocca al motore, fino al software: nuove rivelazioni parlano di una azienda di Mountain View impegnata a cercare partnership con i produttori di auto, con l’obiettivo specifico di sviluppare un veicolo perfettamente rispondente alle esigenze del programma di “self-driving car” portato avanti ad Mountain View.
Google avrebbe dunque intenzione di trasformarsi da semplice produttore di software intelligente per automotive a sviluppatore “in proprio” di un design automobilistico in grado di integrare tutte le specifiche che necessitano ai suoi progetti, dicono le rivelazioni. Una necessità più che una scelta, che sarebbe stata dettata dalla difficoltà di imporre le specifiche ai tradizionali marchi automobilistici.
E non di sola “Google Car” si parla, visto che oltre alla produzione Mountain View sarebbe anche interessata a costruirsi una propria flotta di “robo-taxi” capaci di andare a recuperare i passeggeri nella zona di pertinenza del servizio.
Che Google veda delle potenzialità in un ipotetico business di taxi robotici senza pilota parrebbe confermato dal nuovo investimento finanziario del suo ramo finanziario Google Ventures, una somma di 258 milioni di dollari sborsata – assieme a TPG – per investire in Uber , società californiana attiva anche in Italia specializzata nella realizzazione di app per cellulari connesse con un network di veicoli di lusso in affitto.
La partnership tra Google e Uber – in ottica di servizio di robo-taxi – è stata in seguito cementificata dall’annuncio, da parte di quest’ultima, di voler investire 375 milioni di dollari (una cifra quindi superiore ai soldi investiti da Mountain View in Uber) per l’ acquisto di 2.500 auto robotiche senza pilota anche note con la sigla di GX3200.
Alfonso Maruccia