Google ha annunciato un’interessante iniziativa che sfrutta l’intelligenza artificiale per preservare le lingue in via di estinzione. Woolaroo è un esperimento di Google Arts & Culture che permette alle nuove generazioni di apprendere parole conosciute solo dai loro antenati. Una web app accessibile tramite browser e smartphone visualizza il nome dell’oggetto inquadrato o presente in una foto.
Woolaroo per apprendere una lingua indigena
Secondo i dati pubblicati dall’UNESCO, almeno il 43% delle 6.000 lingue parlate nel mondo sono a rischio estinzione o già estinte (228). Le lingue indigene tramandate attraverso le generazioni sono sempre meno diffuse e sono destinare a scomparire insieme alle persone più anziane. I più giovani non possono apprenderle perché le parole moderne non esistono nel dizionario della lingua antica.
Woolaroo sfrutta il riconoscimento delle immagini e il machine learning per aggiungere al vocabolario i termini che non esistono. Il tool è open source e permette a tutti di contribuire all’espansione dell’elenco di parole. È sufficiente inquadrare un oggetto con la fotocamera dello smartphone (o scegliere una foto già scattata) e inserire la traduzione da inglese, francese o spagnolo in una delle 10 lingue supportate: Louisiana Creole, Calabrian Greek, Māori, Nawat, Tamazight, Sicilian, Yang Zhuang, Rapa Nui, Yiddish e Yugambeh. Eventualmente è possibile anche inserire la registrazione audio della pronuncia.
Gli utenti possono successivamente correggere o cancellare le parole inserite. Woolaroo è accessibile tramite browser o l’app Google Arts & Culture per Android e iOS.