L’autorità antitrust giapponese ha benedetto l’alleanza tra Google e Yahoo! Japan per la condivisione di tecnologie di ricerca e di pubblicità online. Il parere favorevole all’alleanza, nonostante le dure critiche manifestate un annetto fa quando si ipotizzava tale accordo, è dipeso anche dal fatto che il patto tra le due società prevede che continueranno ad operare come entità separate offrendo i rispettivi servizi in Rete.
L’approvazione dell’accordo ha sollevato le preoccupazioni di imprese locali, parlamentari ed esperti del settore che temono che il gigante del web possa avere il pieno controllo di tutte le informazioni personali riguardo il search nipponico. Seriamente turbata è Microsoft , che ha cercato la sfida con Google attraverso il motore di ricerca Bing ottenendo un accordo decennale con Yahoo! nel mercato statunitense nel 2009. La società ha ribadito che l’alleanza è ancora più “anti-competitiva” di quella firmata tra Google e Yahoo! negli Stati Uniti e in Canada nel 2008, a suo tempo giudicata illegale in quanto avrebbe occupato il 90 per cento dell’intero mercato del search advertising, dal Dipartimento di Giustizia statunitense.
Per tale motivo Microsoft ha annunciato che presenterà un esposto all’antitrust giapponese contro l’accordo approvato questa settimana. “Nei mesi da quando questo accordo è stato annunciato – si legge in una nota della società – è diventato chiaro che c’è nel settore una forte preoccupazioni del pubblico”. Microsoft ha inoltre annunciato che avrebbe bisogno di studiare la decisione presa dall’autorità antitrust nipponica e che analizzerà l’impatto di essa sulle sue operazioni nel mercato giapponese.
Contro la decisione è anche la Rakuten , la più grande società di e-commerce del paese, che ha pubblicamente criticato l’accordo affermando che “creerebbe un monopolio pericoloso per la ricerca in Rete e per la pubblicità con conseguenze dannose per il web”. “Non dobbiamo vedere tale accordo come un problema che ci riguarda direttamente – ha dichiarato Hirotoshi Kato, portavoce di Rakuten – ma come un problema che porterebbe danneggiare il sano sviluppo delle imprese connesse ad Internet a livello generale”.
Nel frattempo, un gruppo che promuove i diritti di proprietà intellettuale in Giappone, PRIP Tokyo , ha redatto una petizione online invitando a compiere una discussione a livello nazionale sulla questione. Nella petizione si legge che “i servizi di ricerca sono parte dell’infrastruttura fondamentale di una società in Rete e l’accordo potrebbe creare un forte monopolio del settore”.
A sua volta, l’antitrust giapponese ha dichiarato che continuerà a monitorare l’alleanza per controllare eventuali violazioni della normativa giapponese sul monopolio.
Raffaella Gargiulo