Ogni Governo lascia dietro di sé punti forti e debolezze, ma soprattutto opinioni divergenti su cosa ha funzionato e cosa meno. Partono di qui i ragionamenti del nuovo esecutivo: cosa recuperare di quanto fatto durante il Conte-bis? Cosa abbandonare e cosa incentivare? I dossier aperti sulla scrivania del nuovo Presidente del Consiglio sono molti e per ognuno non si avranno presumibilmente risposte prima della fine della settimana, quando Mario Draghi avrà ormai incassato la fiducia in Parlamento e con essa il pieno mandato ad operare.
Due dossier potrebbero essere particolarmente significativi: l’app Immuni ed il piano Cashback. Non sono gli aspetti più importanti (tutt’altro), ma sono al tempo stesso due occasioni interessanti per capire come vorrà operare Draghi, su quali direttrici e con quali priorità. Entrambi i dossier passeranno per le mani di Vittorio Colao, del quale già conosciamo ampiamente programmi e opinioni alla luce del noto “Piano Colao” predisposto proprio durante il 2020 in vista di quel che sarebbe stata la fase post-pandemia.
Immuni
L’opinione di Vittorio Colao su Immuni era stata sufficientemente chiara già a metà 2020: si tratta di un progetto interessante e utile, ma soltanto se calata in un certo contesto. Oggi, quando si prospettano nuovi lockdown ma al tempo stesso si avvicinano i vaccini, la situazione è tale da mettere Immuni completamente fuori dai giochi.
Già a metà 2020 Colao sosteneva che l’app Immuni sarebbe servita soltanto se applicata subito, con immediata efficacia, perché l’aumento dei contagi e la nuova perdita del filo del tracciamento avrebbe soltanto fatto nuovamente deragliare il sistema. E così è stato. Secondo alcuni Paola Pisano ha pagato questo problema perdendo l’incarico con il nuovo esecutivo, ma questa lettura darebbe troppa importanza a quella che era e rimane un’app sperimentale e poco di più. Il ministero aveva ben altri task tra le mani, sebbene in tempo di pandemia questa iniziativa avrebbe potuto fare la differenza (come dimostrato da recenti analisi).
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Difficilmente Colao spegnerà i server di Immuni, anche perché oggi l’app è integrata con un sistema europeo e potrebbe avere validità futura se meglio coordinata con le realtà di analisi dei contagi. Difficilmente, però, se ne farà portabandiera in questa fase di uscita dal tunnel. Immuni resterà nel cassetto, come prospettiva a cui lavorare nel lungo periodo, sulla base dei dati raccolti e dei feedback legati all’esperienza del 2020. Tutto è correggibile, nulla è da buttare, molto è da rivedere.
Cashback di Stato
Prima che il Piano Cashless Italia prendesse piede, Vittorio Colao aveva proposto i seguenti interventi finalizzati alla necessaria restrizione del parco contanti circolante nel nostro Paese:
- Introdurre misure di disincentivazione all’uso del contante quali ad esempio:
- Ampliamento delle deduzioni/detrazioni dall’IRPEF per specifici pagamenti effettuati con strumenti diversi dal contante sull’esempio del Portogallo
- Credito di imposta per gli esercenti sull’utilizzo dei pagamenti elettronici
- Accordo con il sistema bancario/pagamenti elettronici per una riduzione delle commissioni per gli esercenti
- Introdurre obbligo di POS per chiunque eserciti un’attività che prevede la riscossione di pagamenti con gravi sanzioni per l’inadempimento (PA, esercizi commerciali e servizi)
- Implementare misure di disincentivazione all’utilizzo del contante per ammontari rilevanti, quali ad esempio:
- Promuovere presso le istituzioni europee competenti la messa fuori corso delle banconote di maggior taglio (500 e 200 Euro)
- Applicazione di una ritenuta (5%) a titolo d’acconto sull’IRPEF sui prelievi che eccedono un limite fisiologico
Il cashback di Stato sembra essere mero complemento a questo piano, con il quale il Paese andrebbe a dare una stretta ben più forte al contante. Alla luce delle proteste già ricevute per l’introduzione di cashback e Lotteria degli Scontrini, se il Piano Colao fosse entrato subito in vigore si sarebbero sollevati strali ancor superiori ed in tempo di pandemia la pace sociale era una priorità assoluta.
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Oggi qualcosa si è smosso e, soprattutto, si sta per entrare in una fase nuova. Non succederà subito, né improvvisamente, ma oggi il terreno su cui Colao potrà lavorare è già stato arato dall’esecutivo precedente. Il Piano Cashless Italia è destinato dunque a durare, pur tra qualche correttivo che potrà risolvere alcuni problemi (vedi i furbetti del carburante) e cercare le prime sinergie con quelli che erano i progetti di Colao già in tempi non sospetti.