Roma – Con la presentazione del Documento di programmazione economica e finanziaria (Dpef), il Governo ha confermato l’intenzione di spingere sullo sviluppo della banda larga e, più in generale, sull’informatizzazione.
Il Governo prevede di adottare un progetto di sviluppo quinquennale che toccherà tutti i nodi dell’informatizzazione e della formazione informatica e che vede al primo punto proprio la banda larga, vista come nodo essenziale per “l’avvento” della cosiddetta “società digitale”.
Al secondo punto del piano c’è la diffusione delle tecnologie informatiche nella Pubblica Amministrazione, un progetto che mira a migliorare l’efficienza della PA e a semplificarne le operazioni. In particolare, nel Dpef si parla di centri di scambio elettronici per agevolare l’incontro dell’offerta e della domanda di lavoro, nodi telematici per il coordinamento sanitario e l’offerta dei servizi ai cittadini, allestimento online di strutture informative, formative e di consulenza tributaria, previdenziale e culturale. Nelle scuole, per studenti ed insegnanti, il Governo vuole attivare sistemi di formazione specifica. La PA, inoltre, sarà spinta sempre più verso sistemi di acquisto elettronico, per ridurre e ottimizzare la spesa, e di ricorso all’outsourcing.
Terzo punto del progetto, tra i più interessanti per gli utenti internet, è il piano di “compimento” della liberalizzazione del settore delle telecomunicazioni.
L’ultimo pilastro del programma governativo in materia riguarda direttamente le imprese e le nuove aziende legate alla net-economy e all’ICT in generale. Si prevedono agevolazioni fiscali, allargamento delle opportunità per le start-up, ampliamento della deducibilità degli investimenti che siano legati ad attività di commercio elettronico. Le imprese potranno naturalmente godere anche del maggiore ricorso all’opera dei privati specializzati da parte della PA aggiudicandosi le gare di settore.