Oggi Free Software Foundation ( FSF ) ha pianificiato la pubblicazione del testo definitivo della GPL3 , nuova e controversa versione della licenza che accompagna Linux e moltissimi altri software open source.
Contestualmente al rilascio della sua nuova licenza, FSF prevede di annunciare anche la migrazione alla GPL3 di almeno 15 programmi del progetto GNU , tra i quali lo stream editor Sed , la utility di compressione Tar , la suite di tool per Internet Inetutils e il convertitore di documenti Texinfo .
Un portavoce di FSF ha detto che gli altri programmi GNU passeranno alla nuova licenza nell’arco di pochi mesi : questi comprenderanno componenti chiave di ogni sistema operativo Linux come le librerie GLibC , le utility di sistema Coreutils e la suite di compilatori GCC .
Se Linux è il cuore di un sistema operativo, i tool di GNU ne sono le membra: senza una, l’altra parte sarebbe praticamente inutile. Nonostante ciò, queste due componenti non sembrano destinate a procedere unite nell’abbracciare la nuova GPL3: Linus Torvalds, padre di Linux, ha più volte dichiarato la volontà di continuare a pubblicare il kernel di Linux sotto l’attuale GPL2 .
La nuova GPL rappresenta una profonda e ampia revisione della precedente licenza, soprattutto per quel che concerne brevetti e DRM : le clausole riguardanti il primo punto impediscono ai distributori di software di stipulare contratti di licenza esclusivi con i proprietari dei brevetti (come nel famoso accordo Novell/Microsoft ), le seconde scoraggiano l’utilizzo di tecnologie, come quelle DRM o spyware, che limitino la libertà o vìolino la privacy degli utenti.
La GPLv3 asserisce espressamente che chiunque distribuisca un software coperto da questa licenza cede automaticamente, insieme al codice, anche il diritto di utilizzare gratuitamente i relativi brevetti . Se un’azienda reclamasse la paternità di una tecnologia che lei stessa ha inserito all’interno di un programma GPL, la GPLv3 toglierebbe a quest’azienda il diritto di ridistribuire il software e di apportarvi ulteriori modifiche.
Altre modifiche importanti sono quelle volte ad estendere la compatibilità della GPL con le altre licenze open source , come quella Apache , e a chiarire concetti chiave come “lavoro derivato”, distribuzione, copyleft, “codice oggetto” e “codice sorgente”, spiegando inoltre più in dettaglio quando e come il contratto di licenza si deve intendere terminato.
Per altre considerazioni sulla GPL3 si veda anche quanto pubblicato in occasione dell’ultima bozza della licenza. Originariamente scritta da Richard M. Stallman, il fondatore del Progetto GNU e di FSF, GPL rappresenta una sorta di costituzione per il movimento del software libero: essa assicura agli utenti il diritto di studiare, copiare, modificare, riutilizzare, condividere e ridistribuire il software. Al momento è utilizzata da decine di migliaia di progetti software, inclusi Linux, Samba e MySQL, ed è supportata da grandi comunità di sviluppatori e di utenti.