L’arrivo di GPT-4 definisce senza dubbio un nuovo standard di riferimento per quanto concerne le modalità di interazione con l’intelligenza artificiale, ma alle sue enormi potenzialità fanno da contraltare alcuni limiti che è la stessa OpenAI responsabile del progetto a riconoscere. Fa parte dell’evoluzione di un sistema che, in pochi mesi, si è già dimostrato in grado di cambiare le carte in tavola e che promette di fare altrettanto in futuro.
GPT-4: i limiti che OpenAI vuol superare
Definito in sede di annuncio dai suoi responsabili come un modello multimodale, poiché ora in grado di elaborare in input anche le immagini oltre ai testi, porta con sé alcune novità di rilievo che abbiamo passato in rassegna in un articolo dedicato. Non si commetta però l’errore di etichettare la presentazione odierna come un punto d’arrivo, il lavoro ancora da fare non manca ed è in primis l’organizzazione a esserne consapevole.
Sulle pagine del sito ufficiale si legge che GPT-4 ha ancora molte limitazioni note
. Tra queste, i cosiddetti bias, ovvero pregiudizi e distorsioni che costituiscono la quasi inevitabile conseguenza dell’aver istruito l’IA mediante l’impiego di informazioni e dati a loro volta generati da sistemi o autori affetti dallo stesso problema.
OpenAI fa poi riferimento alle allucinazioni, che in questo ambito possono essere interpretate come la formulazione di risposte sbagliate o non basate su alcun fatto concreto, restituite in modo erroneo dagli algoritmi.
Ultimo, ma non meno importante punto su cui andrà a concentrarsi l’impegno dei responsabili, è quello inerenti agli input malevoli. Abbiamo già descritto in più occasioni, anche su queste pagine, come le abilità del modello (e di ChatGPT che ne fa uso) stiano mostrando il fianco all’impiego da parte dei cybercriminali, in grado così di organizzare campagne malware o phishing estremamente efficaci.
La disponibilità di GPT-4 è al momento limitata a coloro che hanno sottoscritto un abbonamento a ChatGPT Plus e, sotto forma di API, per gli sviluppatori al lavoro su applicazioni e servizi.