Una nuova qualità si aggiunge alla già lunga lista di caratteristiche di eccellenza che contraddistinguono il grafene : il materiale monomolecolare a base di carbonio che ha già fruttato il premio Nobel ai suoi inventori è in grado letteralmente di auto-raffreddarsi , caratteristica che in prospettiva potrebbe rappresentare l’ennesimo asso nella manica per un suo impiego nel settore dell’elettronica e dei circuiti integrati.
La nuova scoperta sulle qualità del “materiale delle meraviglie” arriva da uno studio pubblicato su Nature Nanotechnology , nel quale i ricercatori hanno impiegato un microscopio opportunamente modificato per registrare la temperatura di un transistor di grafene.
La “sonda” creata dai ricercatori ha permesso loro di verificare il notevole calo di temperatura al contatto del metallo del microscopio con lo strato di grafene , e questo mentre la corrente elettrica passa tra i due elementi.
La straordinaria capacità conduttiva del grafene sarebbe dunque sufficiente ad abbattere la resistenza al passaggio degli elettroni – fenomeno che porta appunto alla generazione di calore – e in maniera molto più efficiente di quanto possibile con altri materiali.
Neanche a dirlo, la capacità auto-refrigerante del grafene rappresenterebbe un altro prezioso “bonus” all’impiego del materiale per la creazione di circuiti elettronici integrati . Sempre che, naturalmente, le aziende riescano a trovare il modo di integrare il grafene con l’attuale business del silicio.
Alfonso Maruccia