Il concetto di pattern grafico può sembrare nuovo e specifico per il metodo moderno di negoziazione dei mercati contemporanei, ma i grafici nel trading finanziario risalgono a un’epoca molto precedente all’invenzione di qualsiasi metodo elettronico di negoziazione e affondano le loro radici nel periodo della rivoluzione industriale, quando il commercio di materie prime e il volume delle transazioni erano aumentati in modo esponenziale.
Le forme rosse e verdi, oggi comunemente utilizzate e visualizzate su molte interfacce utente delle piattaforme di trading sono state inventate nel XVIII secolo dal commerciante di riso giapponese Munehisa Honma.
Grazie all’ideazione di questo metodo ai risultati conseguiti Munehisha Honma diventò un famosissimo trader e consulente finanziario, ottenendo dal governo giapponese il titolo di Samurai.
La diffusione in Europa di questo metodo di visualizzazione – conosciuto come grafico a candele giapponesi – si deve a Steve Nison che ha offerto al mondo occidentale la traduzione più autentica di questa disciplina.
Da allora la metodologia candlestick è praticata dalla maggioranza degli operatori finanziari del mondo ed è quella in grado di dare maggiori segnali operativi.
Come funziona il grafico a candele
Per costruire un grafico a candele bisogna avere quattro livelli del prezzo: apertura, minimo, massimo e chiusura. Questo permette di disegnare il corpo – body – della candela con i prezzi dell’apertura e della chiusura e con i prezzi del minimo e massimo del periodo è possibile rappresentare le – shadow -.
Ogni figura, formazione candlestick rappresenta la psicologia del mercato in un determinato istante e il fatto che il comportamento umano tenda a ripetersi di fronte a identiche, analoghe situazioni rende lo studio delle candele giapponesi una disciplina che aiuta ad anticipare notevolmente i movimenti del mercato.
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