Forse non si chiamerà formalmente Green Pass 2.0, ma una revisione delle modalità di rilascio e della durata del Green Pass sembra ormai cosa certa. L’obiettivo è quello di non gettare al vento quanto di buono fatto finora nell’azione di contrasto alla pandemia, dovendo necessariamente fare i conti con la quarta ondata, nonostante i malumori manifestati da più parti.
Un nuovo Green Pass per arginare la quarta ondata
La nuova certificazione, se così la si può definire, potrebbe essere soprannominata Green Pass 2G, prendendo ispirazione dal modello tedesco già operativo in diverse zone del paese. No, nessun riferimento alle reti mobile di vecchia generazione e nemmeno alle teorie cospirazioniste che chiamano in causa il 5G: più semplicemente, l’appellativo è esito dell’unione tra le iniziali delle parole geimpft (“vaccinato”) e genesen (“guarito”), per descrivere una certificazione rilasciata appunto ai soli vaccinati e guariti, utile a superare le restrizioni invece previste per chi non si sottopone alla somministrazione o non certifica di aver superato la malattia.
E i tamponi? C’è chi sostiene finiranno con l’essere messi da parte, almeno quelli rapidi, a causa di un’efficacia nel rilevare il contagio ritenuta non sufficiente, mentre quelli molecolari continueranno a essere validi per ottenere il documento. Non è da escludere nemmeno si possa continuare a impiegarli entrambi, dimezzando però la durata della validità del Green Pass rilasciato con i primi a 24 anziché 48 ore. Doveroso specificare che si tratta al momento solo di ipotesi, così come lo è quella di introdurre ulteriori limitazioni per le regioni che usciranno dalla zona bianca. Sarà decisivo il parere fornito dal Comitato Tecnico Scientifico.
Tutto questo in uno scenario che ha visto tornare a far registrare un trend di crescita il numero numero delle infezioni (+7.815 quelli di ieri, martedì 16 novembre), con l’aumento di coloro che si stanno sottoponendo alla terza dose e la stagione delle festività che si avvicina a passo spedito. Tornerà inevitabilmente a tenere banco anche la discussione relativa all’accesso alle piste da sci.