Qualche certezza, diversi dubbi da sciogliere. Sarà una giornata decisiva per il Green Pass, con la Cabina di Regia convocata in tarda mattinata e il Consiglio dei Ministri a metà pomeriggio. Entro questa sera, a poche ore dall’introduzione dell’obbligo, conosceremo le decisioni prese dal Governo su alcuni aspetti delicati relativi alle modalità d’impiego del Certificato Verde.
Oggi le risposte alle domande sul Green Pass
Più di una le domande ancora in attesa di una risposta. Servirà anche per entrare in alberghi e hotel dotati di ristorante interno o di luoghi per l’intrattenimento degli ospiti? Come si dovranno comportare guide e accompagnatori turistici? Sarà lecito chiederlo all’ingresso dei lavoratori in azienda? Bisognerà invece con tutta probabilità attendere qualche altra settimana per gli interventi in merito a personale scolastico e trasporti pubblici.
L’obiettivo è, e deve necessariamente essere, quello di guardare all’adozione del Green Pass come al debutto di uno strumento utile per mantenere aperto il paese, scongiurare il rischio di nuovi lockdown e al tempo stesso mantenere sotto controllo la quarta ondata dei contagi, con la variante Delta che continua a far registrare numeri preoccupanti. Se la decisione spingerà un buon numero di connazionali a prenotare la somministrazione del vaccino (i dati dicono che sta avvenendo già da un paio di settimane), tanto meglio.
Stando a quanto riporta la dashboard ufficiale, nel momento in cui viene scritto e pubblicato questo articolo, in Italia le dosi inoculate hanno superato la quota dei 70 milioni (70,126 per la precisione). I cittadini che hanno già completato il ciclo sono 33,485 milioni, pari al 62% della popolazione con età pari o superiore a 12 anni. Il grafico qui sotto mostra l’andamento della campagna, da fine dicembre a oggi.
A livello globale, le somministrazioni hanno superato la soglia dei 4,28 miliardi, il 14,9% della popolazione mondiale ha completato il ciclo. La disparità è netta (e preoccupante) tra i paesi a basso reddito e gli altri: nei primi, solo l’1,1% degli abitanti ha ricevuto almeno una dose.