Ieri il Parlamento ha convertito in legge il cosiddetto decreto Rave (che entra in vigore oggi), ma al suo interno non ci sono solo le misure di prevenzione e contrasto ai raduni illegali. Il governo ha sfruttato l’ultima legge dell’anno per cancellare definitivamente il Green Pass, sospendere le multe per gli over 50 non vaccinati e reintegrare sul posto di lavoro il personale medico “no vax”.
Addio al Green Pass
Come riporta il sito ufficiale, il Green Pass è ancora obbligatorio (fino ad oggi) per accedere come visitatori ai reparti di degenza delle strutture ospedaliere e RSA, oltre che per entrare come accompagnatori di pazienti non COVID-19 nelle sale di attesa di pronto soccorso, strutture sanitarie e sociosanitarie. A partire da domani 1 gennaio 2023 non servirà più. La novità sancisce quindi l’addio definitivo alla certificazione verde (anche l’app Immuni è stata dismessa).
Multe sospese fino al 30 giugno 2023
All’inizio del mese, la Corte di Cassazione aveva confermato la legittimità dell’obbligo vaccinale per varie categorie di lavoratori, oltre che per gli over 50. Il governo voleva eliminare la sanzione da 100 euro per gli over 50 (non vaccinati entro il 15 giugno), inserendo la norma del decreto Aiuti ter, ma il tentativo è fallito.
L’obiettivo è stato raggiunto con il decreto Rave. L’erogazione delle multe è stata sospesa fino al 30 giugno 2023. Non è chiaro però cosa succederà per gli over 50 (pochi) che hanno già ricevuto la sanzione.
Infine sono stati reintegrati in servizio medici e infermieri sospesi per non aver rispettato l’obbligo vaccinale. Su questo punto ci sono state proteste alla Camera, non solo da parte dell’opposizione, ma anche di Forza Italia. Il Ministro della Salute Orazio Schillaci ha recentemente prorogato al 30 aprile 2023 l’uso della mascherina negli ospedali, quindi il reintegro del personale “no vax” sembra una contraddizione.