Le modalità di impiego del Green Pass all’interno di alberghi e hotel rimangono un “rebus”. Così lo definisce Astoi Confindustria Viaggi, associazione che rappresenta i tour operator, con un comunicato che chiama in causa il Ministero della Salute e in cui è ribadita l’esigenza di chiarimenti nel minor tempo possibile. Ricordiamo che l’obbligo scatterà tra poco più di 24 ore, a partire da venerdì 6 agosto.
Astoi sul Green Pass in alberghi e hotel: un rebus
Un rebus che andrà risolto a breve, sciogliendo i dubbi restanti che riguardano in primis le attività con ristoranti e luoghi di intrattenimento interni: al momento le strutture ricettive, stando al decreto legge del 22 luglio, non rientrano tra quelle per le quali all’ingresso è previsto il controllo del Certificato Verde tramite l’app VerificaC19, ma ogni ipotesi è al vaglio.
In particolare, l’Associazione ha chiesto al Ministero di confermare che l’impiego del Green Pass non trovi applicazione con riferimento agli esercizi di ristorazione e ai teatri per gli spettacoli di intrattenimento degli ospiti, collocati all’interno delle strutture ricettive.
#ASTOI chiede chiarimenti sull’impiego delle certificazioni verdi #COVID19 nelle strutture turistico ricettive.
L’incertezza sta generando interpretazioni non univoche da parte del mercato e molte cancellazioni sull’#Italia.
Leggi il CS al link👇https://t.co/aYcmaVNsk3 pic.twitter.com/I9i95S6brU— Astoi Confindustria (@Astoi_it) August 3, 2021
Due le possibilità: o esentare gli alberghi e gli hotel con ristorante o teatro interno per i servizi offerti a chi pernotta oppure estendere l’obbligo a tutte le strutture della categoria.
L’Associazione evidenzia che la norma, per come formulata, sarebbe tecnicamente inapplicabile nella maggior parte delle strutture; in assenza dei necessari chiarimenti, l’incertezza sta inevitabilmente producendo interpretazioni non univoche da parte del mercato e sta portando molti clienti a cancellare le prenotazioni effettuate. È chiaro che ove la previsione riguardasse anche le strutture ricettive, comporterebbe un duro colpo per il turismo nazionale. Il mercato, già in crisi dopo essere stato costretto a fare a meno delle mete estere, dovrebbe rinunciare anche alle vendite sull’Italia.
L’attenzione è puntata anche sulle cancellazioni delle prenotazioni già effettuate dai clienti in preda all’incertezza. L’obiettivo è quello di garantire un’adeguata tutela della salute pubblica senza infliggere un ulteriore duro colpo al settore, già provato dalle restrizioni dell’ultimo anno e mezzo. Entro domani arriveranno tutti i chiarimenti del caso.