Se per qualcuno è un problema, per altri è una soluzione. Se per qualcuno è un fastidioso onere, per altri è un investimento necessario. Le opinioni attorno al Green Pass sono molte e spesso polarizzate (quando non preconcettuali in un senso o nell’altro), ma è interessante notare come una importante promozione all’idea giunga da una associazione esposta quale Assoturismo.
Green Pass promosso da Assoturismo
La Federazione Italiana del Turismo (che mette assieme sigle legate ad albergatori, gestori di camping, aziende di noleggio e altre entità attive nel mondo della ricettività), infatti, già da alcune settimane ha espresso il proprio plauso nei confronti di questo strumento. L’estate, infatti, rischiava di sprofondare nei pericoli dettati dall’incertezza e dalla paura: l’introduzione del Green Pass può fornire invece maggiori certezze sia in termini di salvaguardia personale, che in ottica di propensione del turista alla partenza.
Fin da inizio luglio, nonostante una situazione compromessa alla radice, Assoturismo ha previsto 2,2 milioni di presenze straniere in più nel nostro Paese. L’Italia è oggi una delle aree che meglio sta affrontando la quarta ondata ed il Green Pass può fornire uno strumento ulteriore di controllo per fare in modo che la curva dei contagi possa calmierarsi e la pressione sulle strutture sanitarie possa rimanere sotto controllo. Il ritmo dei vaccini è proseguito con relativa costanze e la situazione può valere come utile richiamo all’estero dove i nostri lidi sono visti come un’utile meta per qualche giorno di svago. Resteranno sul campo le resistenze di alcuni, le (giuste) osservazioni di altri e le questioni di principio che nel medio periodo occorrerà tornare ad affrontare, ma nel frattempo lo strumento può offrire importanti salvaguardie sanitarie ed economiche che il Paese ha il dovere di capitalizzare al meglio.
Il Green Pass è un orpello che alcune categorie accettano a fatica, ma che per i prossimi mesi potrebbe offrire un quadro di maggior tranquillità e certezze tali da favorire i flussi turistici anche in un contesto continentale permanentemente problematico: anche per questo ora si attendono con ansia ulteriori evoluzioni nelle regole che dovrebbero meglio precisarne l’adozione. Nelle settimane scorse Assoturismo ha scommesso su questo, sperando in benefici ancor più ampi:
Un incremento significativo anche se non risolutivo – rispetto al pre-pandemia mancano ancora oltre 60 milioni di pernottamenti stranieri, un’assenza che penalizza particolarmente le città d’arte – ma che potrebbe migliorare ulteriormente nei prossimi giorni grazie alle partenze ‘last minute’.
Saranno i dati delle prossime settimane a dipingere un quadro più completo della situazione.