Nella sola giornata di ieri, mercoledì 17 novembre, il numero dei Green Pass emessi dalla Piattaforma Nazionale ha superato quota un milione: più precisamente 1.014.490. La maggior parte (798.799) è conseguenza di un tampone eseguito con esito negativo, mentre la quota restante si divide tra vaccinazioni (210.310) e guarigioni (5.381). Il report ufficiale ci offre lo spunto per concentrare l’attenzione su un altro aspetto con cui gli italiani hanno a che fare ormai quotidianamente o quasi: come si effettua il download della certificazione?
Le modalità di download del Green Pass preferite
Sono diverse le modalità a disposizione: attraverso il portale dedicato con tessera sanitaria, SPID o CIE, mediante le applicazioni Immuni e IO oppure chiedendo aiuto a medici, farmacie o altri operatori.
Le statistiche parlano chiaro, quella preferita e più utilizzata è senza dubbio IO, con una media pari a circa 700.000 download quotidiani nelle ultime settimane. Segue il metodo che prevede l’impiego di SPID/CIE con circa 350.000, poi la tessera sanitaria con 250.000. Sono invece meno coloro che si affidano a medici e farmacie (60.000), per chiudere con Immuni (poco più di 50.000).
A breve la politica si pronuncerà sul futuro del Green Pass, che sembra destinato ad accompagnarci ancora per diverso tempo, con tutta probabilità ben oltre il capodanno. Al vaglio diverse ipotesi: la riduzione del periodo di validità del documento rilasciato con il vaccino da nove a dodici mesi, il giro di vite sui tamponi (durata di sole 24 per quelli rapidi o totale abolizione del rilascio con questa modalità) e adozione della cosiddetta formula 2G ispirata al modello tedesco con l’obiettivo di arginare la quarta ondata di contagi e spingere la somministrazione delle terze dosi.