Questa mattina l’allarme: circolano Green Pass falsi, almeno un paio intestati ad Adolf Hitler. Ci sarebbe da archiviare il tutto con una sonora risata, se non fosse per il fatto che sulla validità del documento poggia gran parte delle iniziative messe in campo per la ripartenza del paese. Chi di dovere è a conoscenza dell’informazione e al lavoro per attuare le dovute contromisure.
Il Green Pass di Adolf Hitler non è più valido
Possiamo confermare che, rispetto a qualche ora fa, la scansione delle certificazioni contraffatte (con l’app VerificaC19) restituisce ora esito negativo: al posto della spunta verde ✓ compare una croce rossa X, a testimonianza di come qualcosa sia cambiato.
Stando a quanto riportato da ANSA, sarebbero in corso riunioni a livello europeo tra tutti i soggetti tecnici interessati
al fine di comprendere cosa sia andato storto e come porvi rimedio prima che sia troppo tardi. La priorità è analizzare l’accaduto, accertare se l’ipotesi del furto delle chiavi private impiegate per generare i certificati sia fondata e capire come risolvere il problema. Come abbiamo avuto modo di scrivere nei mesi scorsi, sappiamo che la revoca non è affare semplice.
Sulle bacheche dei social network e nelle discussioni dei forum si parla di una questione che chiama in causa direttamente le piattaforme nazionali di Francia e Polonia, ma allo stato attuale il tutto è da prendere con le pinze. Sarebbe inoltre già emerso un traffico illecito di Green Pass contraffatti, che però sconsigliamo a chiunque di scaricare, utilizzare (e ovviamente acquistare): la validità può venir meno in qualsiasi momento e sono previste sanzioni.
In gioco, ancor prima che la sicurezza del sistema approntato per uscire definitivamente dalla pandemia, c’è la reputazione dello strumento stesso, ritenuto fondamentale per promuovere ulteriormente la campagna vaccinale tra la popolazione e capace ogni giorno di spingere centinaia di migliaia di cittadini a sottoporsi a un tampone pur di ottenere il documento e potersi così recare al lavoro.
In mattinata abbiamo cercato di metterci in contatto con Sogei (responsabile della realizzazione della piattaforma nazionale nostrana) per un chiarimento, ma senza ottenere alcuna risposta. Eventuali repliche saranno integrate a questo articolo.
Aggiornamento (28/10/2021): spuntano anche in Green Pass di Topolino e Spongebob.