Una garanzia per il futuro
, così il Green Pass è stato definito da Pierpaolo Sileri, sottosegretario al Ministero della Salute, in occasione di un’intervista rilasciata sulle pagine di HuffPost. Una visione sostanzialmente coerente a quella condivisa nelle scorse settimane da Roberto Speranza discutendo un possibile allentamento delle misure restrittive anti-COVID.
Il Green Pass non andrà in pensione, ancora per molto
Il parere di Sileri è in linea con quello di chi ritiene lo scenario attuale ancora critico, allontanando l’ipotesi di un pensionamento anticipato del certificato verde come sta avvenendo in altri paesi (in primis nel Regno Unito). Piuttosto, più avanti sarà possibile ripensare il sistema che regola quarantene e isolamenti, anche alla luce dei risultati raggiunti dalla campagna vaccinale che, stando ai numeri ufficiali, ha già raggiunto oltre il 90% della popolazione sul territorio.
Nessuna sorpresa, anzi, proprio tra una settimana scatteranno nuovi obblighi legati al Green Pass, più nel dettaglio all’obbligo di esibirlo per entrare nei negozi, con alcune eccezioni previste dall’ultimo DPCM.
Al vaglio l’ipotesi di prorogare (o cancellare) la scadenza del documento emesso in favore di chi si è sottoposto alla dose booster. Ricordiamo che dall’1 febbraio, stando a quanto previsto al momento, la durata scenderà da nove a sei mesi, risultando dunque equiparata a quella del certificato rilasciato in seguito alla guarigione da COVID-19.
Restando in tema, secondo il sottosegretario si potrà arrivare a valutare l’introduzione di quelle che vengono definite vaccinazioni sartoriali ovvero campagne di somministrazione mirate a seconda dello stato di salute di ognuno o di eventuali infezioni precedenti, con modalità non troppo diverse rispetto a quanto già avviene con l’antinfluenzale in vista dell’inverno.
Se ne riparlerà comunque non prima di fine febbraio: lo scenario attuale, sempre secondo Sileri, non permette di abbassare la guardia senza rischiare di vanificare l’impegno fin qui profuso.