Nel Consiglio dei Ministri di ieri sono state prese decisioni per un definitivo ritorno alla normalità, dopo due anni di pandemia: l’allentamento delle restrizioni chiama in causa anche il Green Pass. Introdotto l’estate scorsa come strumento di contrasto alla diffusione del virus, il documento andrà presto in pensione, ma seguendo un percorso a tappe. Entro un mese e mezzo non sarà più necessario nemmeno sui luoghi di lavoro.
Al lavoro senza Green Pass: come e quando
La prima fase dell’addio al certificato verde in azienda è prevista dall’1 aprile, il giorno successivo alla fine dello stato di emergenza. Dall’inizio del mese prossimo non scatterà più la sospensione per coloro sprovvisti della versione rafforzata del documento. Sarà sufficiente quella base, ottenibile anche con il tampone.
L’abbandono definitivo del Green Pass avverrà invece l’1 maggio. La sua cancellazione non sarà limitata al mondo del lavoro, ma interesserà ogni ambito. Dunque, ricapitolando:
- dall’1 aprile al lavoro anche con il Green Pass base (con tampone);
- dall’1 maggio niente più controllo del Green Pass al lavoro.
È invece destinato a rimanere in vigore fino alla scadenza fissata in precedenza (giugno) l’obbligo vaccinale per gli over 50. Gli inadempienti saranno raggiunti da una multa da 100 euro.
Fino al 31 dicembre 2022 resta l’obbligo vaccinale con la sospensione dal lavoro per gli esercenti le professioni sanitarie e i lavoratori negli ospedali e nelle RSA. Fino alla stessa data rimane il Green Pass per visitatori in RSA, hospice e reparti di degenza degli ospedali.
Queste le parole di Mario Draghi in apertura della conferenza stampa.
Con il Consiglio dei Ministri di oggi abbiamo fatto dei passi fondamentali verso la riapertura, naturalmente osserviamo con grande attenzione l’andamento della curva epidemica e siamo pronti ad adattare tutto il nostro apparato all’evoluzione della curva epidemica anche in senso più espansivo se è il caso. Attualmente abbiamo preso questi provvedimenti e intendiamo mantenerli.
Il definitivo ritorno alla normalità a lungo invocato è finalmente all’orizzonte. L’incremento nel volume dei contagi registrato negli ultimi giorni non sembra preoccupare eccessivamente, complice l’efficacia della campagna vaccinale che ha portato a immunizzare gran parte della popolazione: ne è testimonianza il numero delle ospedalizzazione rimasto sotto controllo.