È atteso per la giornata di domani al Consiglio dei Ministri il decreto cui spetterà il compito di estendere, entro metà ottobre, l’obbligo di Green Pass a tutti i lavoratori impegnati “in presenza” e non da remoto in smart working, senza distinzioni tra pubblico e privato. Con tutta probabilità andrà così, stando alle ultime indiscrezioni trapelate dalle aule della politica nostrana, pur con qualche malcontento.
Green Pass sul luogo di lavoro: sarà necessario per tutti
Non è un compito semplice quello svolto in queste ore da coloro impegnati sul testo, dovendo tenere conto delle rimostranze giunte da più parti non appena circolata l’ipotesi. Il mese abbondante trascorso in compagnia del Certificato Verde ha però confermato la bontà del sistema come strumento di contrasto alla diffusione del contagio.
Con l’avvio del nuovo anno scolastico è lecito attendersi un’impennata dei casi (sperando di essere smentiti dai numeri), non ci si può dunque permettere di mollare il colpo proprio ora. Non sarà comunque possibile ignorare le resistenze provenienti soprattutto dalla destra, che avanza richieste specifiche per l’inclusione dei test salivari nell’elenco di quelli validi all’ottenimento della certificazione. Ad ogni modo, l’accordo è da considerare sostanzialmente raggiunto.
Nel frattempo, il report ufficiale sui vaccini dice che oltre 40 milioni di italiani hanno completato il ciclo: una quota pari al 74,6% della popolazione over 12, si avvicina la quota dell’80% indicata come necessaria per raggiungere l’immunità di gregge. Le dosi somministrate fino a oggi sono complessivamente 81,4 milioni dall’inizio della campagna.