Tra le nuove imposizioni anti-COVID contenute nel decreto del 5 gennaio c’è anche quella che prevede l’obbligo di esibire il Green Pass (nella sua versione base) per l’ingresso in negozi e centri commerciali. Una misura che va inevitabilmente a impattare sull’attività quotidiana di coloro impegnati in questi esercizi, come sottolinea l’intervento di Confcommercio.
Per negozi e centri commerciali serve il Green Pass
Pur riconoscendo l’utilità del certificato verde (così come quella dei vaccini) per la ripresa economica, la confederazione chiede che venga tenuta in considerazione l’esigenza di una attenta e precisa programmazione e preparazione
al fine di far rispettare una regola come quella appena introdotta. In altre parole, non bisogna dimenticare cosa comporta per coloro che sono così ogni giorno chiamati a controllare centinaia se non migliaia di documenti. Riportiamo di seguito le parole di Enrico Postacchini, componente di Giunta di Confcommercio con incarico per Commercio e Città.
In riferimento alle nuove disposizioni che estendono l’obbligo di Green Pass ordinario anche per l’accesso a tutte le attività commerciali, fatte salve le “eccezioni” che verranno individuate per il soddisfacimento di esigenze essenziali e primarie della persona, occorrerà, dunque, contenere l’impatto organizzativo di un improprio ruolo di controllo e verifica da parte degli esercenti.
Viene dunque chiesto un confronto urgente con il Governo in aggiunta a misure di sostegno che includono un nuovo ciclo di “cassa COVID”. Ricordiamo che il mancato controllo del Green Pass attraverso l’app VerificaC19 all’ingresso degli esercizi per i quali è previsto l’obbligo comporta una sanzione con importo da 600 a 1.500 euro, sia per il cliente sia per il gestore.
Tra le altre misure contenute nell’ultimo decreto, anche il vaccino obbligatorio per tutta la popolazione over 50 che tanto sta facendo discutere. Chi in assenza di un’esenzione certificata non si sottoporrà alla somministrazione verrà sanzionato con una multa da 100 euro da parte dell’Agenzia delle Entrate. I trasgressori saranno individuati attraverso un incrocio con i dati della popolazione residente.