La discussione a Palazzo Madama sul tema Green Pass si è conclusa con l’approvazione del decreto legge che va a introdurre alcune novità riguardanti le modalità di controllo in ambito professionale, in particolari nelle aziende private: in breve, la certificazione può essere consegnata al datore di lavoro, così da sollevare il dipendente o collaboratore dall’obbligo di sottoporsi quotidianamente alla verifica. La proposta è stata avanzata dalla senatrice Valeria Fedeli del Partito Democratico.
Dai il Green Pass al datore di lavoro
199 voti favorevoli, 38 contrari e nessuna astensione. È l’esito del voto al Senato per il testo che include l’emendamento in questione (Commissione Affari Costituzionali). Non si tratta dell’unico cambiamento introdotto, c’è anche quello che dà alle società con meno di 15 dipendenti la facoltà di sospendere più volte il lavoratore sprovvisto di Green Pass dopo cinque giorni di assenza ingiustificata.
#DecretoGreenPass. Con 199 voti favorevoli, 38 contrari e nessuna astensione, Assemblea rinnova fiducia a Governo con approvazione emendamento interamente sostitutivo ddl conversione d-l n. 127 https://t.co/4KKhjbUKCt La parola passa alla Camera pic.twitter.com/4jq0lOAvV0
— Senato Repubblica (@SenatoStampa) November 10, 2021
Come abbiamo avuto modo di riportare nella giornata di ieri, osservando i numeri ufficiali relativi ai volumi delle certificazioni rilasciate dalla Piattaforma Nazionale, la tendenza che emerge è quella di una diminuzione. Merito dei progressi registrati sul fronte della campagna vaccinale oppure esito di un allentamento dei controlli?
Nel frattempo, Pierpaolo Sileri (Sottosegretario alla Salute) è intervenuto per sottolineare nuovamente come la prospettiva sia quella che il Green Pass ci accompagni nel quotidiano ancora per molto tempo: sarà l’ultima delle misure eliminate, dopo quelle relative al distanziamento, all’utilizzo delle mascherine e alle riaperture al 100%.