Con la firma dell’ultimo DPCM in data 21 gennaio, il premier Mario Draghi ha messo nero su bianco l’elenco delle attività nelle quali sarà possibile accedere anche senza esibire il Green Pass a partire dall’1 febbraio. I tabaccai non rientrano nella lista delle eccezioni e la categoria si è subito messa sul piede di guerra: minacciato lo sciopero in caso di mancato dietrofront del Governo.
Tabaccai in sciopero contro il Green Pass obbligatorio
Il problema è legato principalmente all’esecuzione dei controlli con l’app VerificaC19, ritenuta estremamente difficoltosa se non impossibile per i gestori e per il personale impiegato. La richiesta è inoltre quella di considerare i rischi, a livello di sicurezza, conseguenti all’abbandono del bancone (spesso blindato) per eseguire la scansione del codice QR con la fotocamera dello smartphone.
Secondo le stime fornite, sono circa 13 milioni gli italiani che ogni giorno vi entrano, la maggior parte dei quali per pagare una bolletta o per acquistare i biglietti dei mezzi di trasporto. Queste le parole del Presidente Nazionale di FIT (Federazione Italiana Tabaccai), Giovanni Risso, riportate in un comunicato.
Abbiamo avviato una trattativa con il Governo. In particolare, a breve incontreremo il sottosegretario alla salute Andrea Costa, che ha mostrato attenzione alle nostre rivendicazioni.
In merito alle sigarette, secondo Risso c’è il rischio che molti si possano rivolgere al mercato clandestino, per evitare di mettersi in coda e sottoporsi al controllo. L’organizzazione chiederà al Governo di ripensarci, tenendo conto anche del servizio offerto durante i lockdown nella prima fase della pandemia e del ruolo di negozi di vicinato svolto sul territorio.
Se così non fosse e non ascoltasse la nostra voce, lo sciopero sarà inevitabile. Le tabaccherie abbasseranno le saracinesche.
Ricordiamo che il Green Pass non sarà necessario per i chioschi all’aperto e per i distributori automatici. Varrà lo stesso per le edicole.
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