Non è certo un caso se la tensione politica attorno al Green Pass sta aumentando considerevolmente nelle ultime ore. Protagonisti della polemica, soprattutto, Matteo Salvini ed Enrico Letta: il primo ha pilotato la Lega verso un voto contrario al Green Pass, il secondo si è invece scagliato sul primo chiedendo una verifica di Governo. Dal punto di vista politico si tratta di una mera guerra di posizione in vista di future elezioni; dal punto di vista tecnico, invece, sta probabilmente per arrivare una svolta decisiva nella strategia legata al Certificato Verde.
Green Pass: ora PA e aziende
Duplice, infatti, la stretta che sta progettando il Governo Draghi. In primis v’è la prossima presunta introduzione del Green Pass obbligatorio nella Pubblica Amministrazione, forte passo avanti che diventa prerogativa necessaria al passo successivo. Il secondo passo è l’introduzione del Green Pass obbligatorio in azienda, aspetto che andrà a dirimere i contrasti fin qui consumatisi tra Confindustria e Sindacato. Questo tassello non coinvolge soltanto i metalmeccanici, tanto per intenderci, ma è lo snodo cruciale che potrà portare anche a definire l’obbligo di Green Pass per chiunque lavori nella ristorazione (ambito dove il cliente ha l’obbligo del certificato, ma è servito da persone che ad oggi ancora non hanno questo onere). La mossa è delicata, ma fondamentale per rendere il Green Pass un serio tassello della strategia anti-Covid: Draghi deve riuscire con grande equilibrio ad accontentare sia le imprese che i lavoratori, ma senza trasformare il Green Pass in una clava per licenziamenti facili o in un elemento di ostruzione per il lavoro quotidiano.
La sentenza odierna del TAR che conferma il Green Pass nelle scuole è il trampolino di lancio che farà da supporto alle ambizioni del Governo in questa fase: le decisioni potrebbero ormai essere prossime ed andranno a segnare profondamente quelli che saranno i paletti italiani nella lotta contro il pericolo di un ritorno delle infezioni mentre ancora la chimera dell’immunità di gregge viene inseguita con velocità in costante rallentamento.
Tra Lega e PD (con le altre forze politiche a fare da controcanto) è destinata a consumarsi una battaglia tesa su questo tema, ma attenzione alle sirene elettorali perché gran parte delle argomentazioni saranno calibrate su questa prospettiva. Al centro, però, v’è una certificazione che molto potrà fare per rallentare la pandemia nel momento cruciale della battaglia: al centro c’è il cittadino ed il rischio di perdersi in diatribe formali pur in un momento tanto delicato è ovviamente elevato. A Draghi il compito di sciogliere la matassa prima che lo scontro arrivi a toni troppo accessi e deleteri per il pubblico dibattito.