Da 400 a 1.000 euro, sia per l’esercente sia per il cliente, con il primo che rischia la chiusura dell’attività in caso di recidiva. L’entità delle sanzioni per chi elude o aggira le disposizioni relative al Green Pass è nota ormai da tempo e, dopo la loro entrata in vigore, si registrano le prime multe.
Il rebus delle sanzioni per il Green Pass
I colleghi de Il Fatto Quotidiano assegnano a un locale della Val Badia in Alto Adige il titolo di prima attività sanzionata in Italia, in seguito all’intervento dei carabinieri sollecitati dalla segnalazione di alcuni turisti. La notizia ha di per sé scarso interesse, se non fosse che si inserisce a pieno titolo nella discussione innescata ieri dalle parole di Luciana Lamorgese: il Ministro dell’Interno ha di fatto sollevato i gestori dalla responsabilità di verificare l’identità di chi mostra il Certificato Verde, affermando che nessuno ha chiesto loro di chiedere il documento d’identità
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Come abbiamo scritto in un successivo articolo su queste pagine, l’affermazione stride con quanto riportato sui siti ufficiali e istituzionali relativi al Green Pass. In che modo le autorità possono infliggere una multa, se i responsabili non sono obbligati a controllare che chi mostra il codice QR ne sia il legittimo intestatario? Il nodo sarà sciolto con una circolare del Viminale.
Les premiers contrôles de #Police ont démarré à titre préventif à #Paris dans les cafés et restaurants où le #PassSanitaire est obligatoire dès aujourd'hui. Verbalisation de 135 euros à partir de la semaine prochaine, jusqu'à 9000 euro en cas de récidive.#Passanitaire #reuters pic.twitter.com/Vvyh75sun3
— Antony Paone (@PaoneAntony) August 9, 2021
Intanto, anche al di fuori dei confini nazionali hanno preso il via le verifiche. In Francia ad esempio, come si può vedere nel filmato qui sopra, dove il Certificato Verde è in vigore da ieri e dove al termine della prima settimana scatteranno anche le sanzioni, ben più salate rispetto a quelle nostrane: fino a 9.000 euro in caso di violazioni ripetute.