L’Italia ha dettato le proprie regole ed ha stabilito l’insorgenza di un “Green Pass rafforzato” che vada a distinguersi rispetto al “Green Pass base” in termini di requisiti e di libertà accessibili. Tuttavia il Certificato Verde non è certo una invenzione italiana: il nostro Paese, anzi, ha seguito quello che è stato un progetto europeo e lo ha declinato sulla propria realtà così come molti Paesi avevano chiesto di poter fare. Ora che l’Italia lancia la fuga e si arma di cautele per evitare l’aggravarsi della “quarta ondata”, cosa farà l’Europa? Quali saranno le regole relative al Green Pass europeo?
Green Pass, serve uno scatto anche dall’UE
Secondo quanto trapelato, l’UE vorrebbe seguire in qualche modo la strada italiana, vista come antesignana nella resistenza al Covid. Più volte nelle settimane passate le modifiche al Certificato europeo hanno però rallentato sulla scia delle resistenze dei Paesi dell’est, dove evidentemente non è facile trovare un approccio che non sia di assoluta emergenza come quella che vari Paesi stanno ormai affrontando. Al momento, dunque, dalle autorità non sono giunte indicazioni ufficiali.
Che uno scatto vada compiuto è tuttavia evidente. In primis, perché la situazione è cambiata rispetto all’Estate e sarebbe fuorviante un comportamento inerte da parte dell’UE rispetto ad uno strumento tanto importante per il contenimento della pandemia tra i confini continentali; inoltre perché il ruolo del certificato verde europeo è quello di produrre una sintesi tra i Green Pass nazionali. C’è inoltre una questione tecnica in ballo: nel momento in cui l’Italia introduce un Green Pass rafforzato così come in Germania si introducono le zone “2G” o “3G”, il gateway di interscambio delle informazioni va integrato con le nuove prescrizioni e le app di verifica dei certificati (quale l’italiana VerificaC19) andranno aggiornate e sincronizzare sulla base di nuove regole.
L’Europa ha dunque la necessità di rimodulare il Green Pass per rispondere alla nuova ondata, tenendo in considerazione il fatto che le situazioni nazionali sono molto differenti, le regole calibrate senza omogeneità e l’evoluzione ignota. Con ogni probabilità se ne saprà di più già entro la prossima settimana.