Il Green Pass e la declinazione italiana delle restrizioni correlate hanno in larga parte contribuito a salvare l’Italia da possibili restrizioni che avrebbero affondato il Natale e tutta l’economia correlata a questa ricorrenza. Ora che mancano pochi giorni all’apertura dei pacchi sotto l’albero, però, è il momento di fare un passo oltre perché oltre all’Italia è venuto il momento di salvare gli italiani.
Il nostro Paese ha saputo meglio di altri tutelare la popolazione dalla nuova ondata: sulla scia del dolore provocato dalla Covid-19 nel 2020, l’Italia ha avuto una reazione più forte rispetto alle altre nazioni europee (e non solo), un ritmo di vaccinazione superiore e si è presentata meglio attrezzata nella sfida improvvisa alla variante Omicron. Ma il fronte è irrimediabilmente aperto e da più parti si invocano misure preventive per evitare che la ferita torni davvero a riaprirsi.
All’alba di una settimana fondamentale, ripartiamo dai dati per capire la situazione e fare il punto al di là di opinioni e posizioni politiche di cui il dibattito quotidiano è già sufficientemente farcito.
IO speriamo che Immuni
Quando il traguardo del Natale è ormai raggiunto, insomma, occorre ricalibrare gli obiettivi e immaginare la fase successiva: di qui la convocazione della cabina di regia che questa settimana metterà in fila i ragionamenti a monte delle decisioni in arrivo dall’Esecutivo. Ragionamenti che dovranno partire da dati di questo tipo:
- 160 milioni di Green Pass emessi in tutto (al ritmo di circa 900 mila al giorno in questa fase)
- 500/600 mila Green Pass emessi ogni giorno in conseguenza di un vaccino
- 700/900 mila Green Pass per tampone emessi ogni giorno (questo lo zoccolo duro no-vax)
- oltre 100 mila Green Pass scaricati su Immuni ogni giorno, 800/900 mila scaricati su app IO
Il QR Code sarà sempre più importante nei mesi a venire e, almeno fino a marzo non potremo farne a meno per vivere una normale vita sociale. A cambiare è però il contesto ed a cambiare sono quindi le regole che costellano l’adozione del Green Pass, la sua durata e ciò che consente di fare. Le regole sono in rapida evoluzione sulla scia della rapidità con cui evolve la pandemia, portando a disorientamento e stanchezza che lavorano ai fianchi le persone ormai da tempo. Tuttavia l’Italia ha dimostrato capacità di adattamento, fiducia nella scienza e (diciamolo a ragion veduta) “resilienza”.
Altri dati fondamentali sono relativi alle vaccinazioni. Questi i dati aggiornati a oggi, 20 dicembre:
- 46,08 milioni di italiani hanno completato il ciclo vaccinale (85,33% della popolazione over 12)
- 380 mila italiani sono guariti da un massimo di 6 mesi (0,7% della popolazione over 12)
- 14,9 milioni di italiani di italiani abilitati che hanno già ottenuto la terza dose
- 48,2 milioni hanno almeno una dose o sono guariti negli ultimi 6 mesi (89,27% della popolazione over 12)
- nella fascia 5-11 sono 108 mila i guariti negli ultimi 6 mesi e 73,4 mila i vaccinati (2,01% del totale)
L’età media dei contagiati degli ultimi 30 giorni è di circa 40 anni. I decessi negli ultimi 30 giorni sono poco più di 2000. Per chi ancora avesse – immotivati – dubbi sui distinguo tra morti “con” e morti “di” Covid, potranno semplicemente ragionare su questa curva relativa all’eccesso di mortalità rispetto al passato:
Le decisioni di questa settimana definiranno il periodo che andrà da Natale a Gennaio, con un filo logico per cui la cautela non può più fare passi indietro di fronte ad una variante che ha portato nuova pressione.
Il Green Pass di Natale
I contagi sono in rapido aumento, le ospedalizzazioni meno: merito dei molti vaccini, segno che la copertura generale è ancora valida (in attesa della terza dose), invito ad una rapida copertura anche per i più giovani. La confusione dei messaggi che i media veicolano resta alta, ma l’ambiguità non trova più spazi: i vaccini funzionano, pur in modo limitato nel tempo, e non ci sarà normalità fin quando i numeri non saranno sotto controllo.
Per tenere queste curve sotto controllo si stanno valutando più iniziative, quali:
- la riduzione ulteriore della durata del Green Pass, affinché non diventi una foglia di fico dietro cui nascondersi, ma resti un obiettivo da raggiungere proattivamente;
- l’obbligo di mascherine in più contesti, creando una barriera contro il contagio senza deroghe o compromessi;
- l’estensione dell’obbligo vaccinale a nuove ed ulteriori categorie, limitando ulteriormente i margini di manovra no-vax;
- un tampone in aggiunta al Green Pass rafforzato per i grandi eventi o i grandi assembramenti, elemento però che il Governo potrebbe cercare di evitare per non creare ostacoli a quanti nel Green Pass hanno intravisto una via per una vita più “normale”;
- nuove regole per discoteche, centri commerciali, stadi e altri luoghi di particolare sensibilità;
- limitazioni ad assembramenti nelle case private, soprattutto nel periodo tra il 25/12 ed il 6/1
La cabina di regia ha varie leve su cui agire e saranno valutazioni statistiche e di opportunità a stabilire il mix di ingredienti con cui Mario Draghi andrà a porre in essere il nuovo equilibrio con cui si tenterà di arrivare alla primavera contenendo i danni.
Tutto ciò con un occhio a quanto accade all’estero, dove la Germania sta limitando i confini, dove l’Olanda chiude, dove il Regno Unito non si raccapezza più e l’Austria ha definito un lockdown mirato per i non vaccinati. Mai come in questi casi le decisioni politiche sono in ottica data-driven e di politico c’è soltanto la sintesi finale.
Senza dubbio sarà una settimana molto importante.