Il Governo avrebbe di fatto già deciso: la proposta di cancellare la scadenza del Green Pass è stata assunta, ma non ufficializzata. L’Esecutivo guidato da Mario Draghi, infatti, ha già approvato questa mossa come il modo migliore per congelare lo status quo e attendere le decisioni di EMA e AIFA a proposito della possibile quarta dose, nonché delle sperimentazioni in atto sulla nuova formulazione del vaccino calibrata sulla variante Omicron. Questa decisione, però, è trapelata come voce di corridoio e non attraverso dichiarazioni ufficiali o nuovi ordini del giorno in Consiglio dei Ministri.
Green Pass nel limbo del Quirinale
Il motivo di questa impasse appare chiaro: mentre il Green Pass può ancora attendere, i primi andranno infatti in scadenza tra poche settimane, l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica impone urgente attenzione. Anche i rappresentanti attualmente in forze al Governo sono tirati direttamente in causa (si pensi alla silente candidatura di Mario Draghi, al ruolo di Giorgetti, agli impegni di Speranza) e questo impedisce i lavori del Consiglio dei Ministri durante queste fasi accese della corsa al Colle.
La scelta di cancellare la scadenza del Green Pass non è dovuta (come il fronte anti-Green Pass sostiene) alla volontà di rendere eterni i Certificati Verdi, quanto alla necessità di sospendere uno strumento che andrà rivalutato alla luce delle evidenze scientifiche di queste settimane. Quanto è efficace la dose booster nel tempo rispetto alla pressione dell’Omicron? Quando sarà utile approdare ad una quarta dose, se mai sarà consigliata? Quale efficacia potrà avere un vaccino ricalibrato sulla base della nuova variante dominante?
In attesa di avere queste risposte, occorre fare in modo che la quotidianità possa proseguire e il Green Pass ne è parte costituente: non è il momento per metterlo da parte e nemmeno è il momento di passi affrettati verso variazioni ulteriori delle scadenze rispetto a quanto già stabilito. Serve tempo, per poter rivalutare la situazione a bocce ferme ed a curva dei contagi possibilmente raffreddata rispetto al picco attuale.
Il voto sospeso
Fin da domani ci si attende che le schede bianche di queste prime giornate si trasformino i nomi in grado di raggiungere il quorum ridotto, il che dovrebbe portare ad una rapida escalation verso l’elezione del nuovo Presidente (sperando non serva un conclave come quello minacciato da Enrico Letta in queste ore). Il raggiungimento di una maggioranza aprirebbe quindi la partita di Governo, poiché è innegabile che da quanto succederà in queste ore nell’emiciclo dipendano anche i destini del Governo Draghi.
Le decisioni sul Green Pass e sulle semplificazioni delle regole anti-Covid richieste dalle Regioni restano quindi sospese in questo limbo: di fatto approvate dal Governo, ma in attesa che il Governo stesso possa tornare ad esprimersi nel merito. Prima viene il Quirinale, poi si tornerà a lavorare su tutto il resto. Ecco perché la richiesta sempre più pressante è la medesima da ogni parte sociale: un voto rapido e un accordo ampio saranno fondamentali per poter rimettere subito in carreggiata le politiche relative al contenimento della pandemia, ai progetti per il PNRR, al dossier ucraino e tutte le altre urgenze che il Paese deve affrontare.