I primi ad aver avuto somministrata la terza dose del vaccino anti-Covid, hanno il Green Pass ormai prossimo alla scadenza (dal 1 febbraio la durata è fissata in 6 mesi). Si tratta di almeno 100 mila persone, per la maggior parte sanitari che per primi hanno avuto accesso alla somministrazione del vaccino. Nel frattempo la ricerca ha potuto mettere nuovi dati da parte, analizzando l’efficienza della dose booster anche al cospetto della nuova variante dominante. Viene ora il momento di definire ciò che verrà, sia in termini di strategia per il contenimento dei contagi, sia in relazione al modo in cui lo strumento Green Pass sarà adottato nei mesi a venire.
L’ipotesi è ormai chiara e potrebbe diventare realtà già fin dalle prossime settimane: il Green Pass dei vaccinati con terza dose non avrà scadenza.
Senza scadenza
La terza dose è la fine di un percorso. Le autorità sanitarie hanno ben chiarito come al momento la quarta dose non sia all’orizzonte se non come estrema tutela per le persone di particolare fragilità, dunque la dose booster rappresenta l’ultimo impegno richiesto per arrivare alla massima tutela fin qui possibile. La situazione muterà ancora ed occorrerà capire in che modo: se davvero l’infezione diverrà endemica (come anche l’OMS sta iniziando ad ipotizzare almeno entro i confini europei), e se la ricerca non proporrà vaccini di miglior formulazione per garantire una copertura ulteriore, allora il Green Pass non potrà far altro che certificare quanto raggiunto con la terza dose.
La proposta è dunque quella di cancellare la scadenza per il Green Pass rafforzato ottenuto a seguito di vaccinazione (nessuna indicazione relativa alla guarigione, per il momento): diventerà l’obiettivo da raggiungere per chi ha intrapreso il percorso di vaccinazione e diventerà l’argine normativo utile per limitare in modo calibrato gli spazi pubblici per quanti non hanno aderito al ciclo vaccinale. Le scadenze rimarranno dunque soltanto nei primi step, così che il Green Pass possa fotografare la copertura stimata rispetto alla pressione pandemica, mentre andranno a scomparire – temporaneamente – per chi ha concluso le vaccinazioni.
Per la primavera ci sono buone speranze e poche previsioni. Le proiezioni indicano un possibile allentamento dei contagi e della pressione ospedaliera, che si rifletteranno in un allentamento delle misure di contenimento. L’Estate sarà pertanto il momento delle decisioni, poiché ci sarà da preparare una stagione autunnale nella quale occorrerà avere a disposizione ogni strumento utile per evitare nuove ondate pericolose. Ci si arriverà con la popolazione divisa tra chi ha un Green Pass a scadenza congelata e chi non ha raggiunto la terza dose: a quel punto si scriveranno le regole per la futura stagione fredda.
Fin dalle prossime ore il Comitato Tecnico Scientifico sarà chiamato ad esprimersi su questa proposta. In caso di assenso, sarà approvata una fase di interim in attesa di quarta dose o altri interventi futuri.