Potrebbe sembrare quasi superfluo ribadirlo, eppure, c’è chi continua imperterrito a condividere online il codice QR relativo al proprio Green Pass. Non solo utenti annoiati sulle bacheche dei social network: ci sono cascati fotografi che li includono nelle immagini messe in vendita, testate che li utilizzano per le copertine degli articoli e persino il profilo ufficiale di una regione. A differenza di quanto stanno facendo in molti, non pubblicheremo link diretti, per ovvie ragioni.
Non condividete il QR code del Green Pass
Sul tema è tornato a pronunciarsi anche il Garante Privacy, con una raccomandazione che in questa torrida estate del Certificato Verde dovrebbe avere lo stesso valore di non uscite nelle ore più calde
o bevete molto
. E invece…
#GreenPass Molte le segnalazioni di queste ore. Ricordiamo il QR code della propria #CertificazioneVerde e di quella altrui è personale e che pertanto non va condiviso in rete #GarantePrivacy #ituoidati
Thread ⤵️ [1/3]— Garante Privacy (@GPDP_IT) August 12, 2021
Dovrebbe essere superfluo anche ribadire che va esibito solo ed esclusivamente per l’accesso a locali e attività che ne prevedono l’impiego, per la scansione con l’app VerificaC19 così da accertarne la validità (il controllo di un documento d’identità è tutt’altra questione).
Senza troppi giri di parole, se state pensando per qualche motivo di condividere online il codice QR del vostro Green Pass, semplicemente non fatelo.
Una dritta per i colleghi della stampa: sul sito ufficiale dell’applicazione IO sono disponibili alcune immagini in alta risoluzione, come quella visibile qui in apertura, da utilizzare liberamente nei contenuti editoriali (una scansione con VerificaC19 ha esito non valido, con dati anagrafici “Musterfrau-Gössinger Gabriele, 26/02/2998”).