Guardare al Green Pass non solo come a un mezzo attraverso il quale tenere sotto controllo l’evoluzione della pandemia, ma anche come a uno strumento di politica economica. È quanto suggerito da Renato Brunetta, Ministro per la Pubblica Amministrazione, intervenuto al Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione organizzato da Coldiretti. Questo il suo commento: Il Green Pass è stata la più grande manovra di politica economica del Governo Draghi, manovra di politica economica, non di politica sanitaria
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Brunetta su Green Pass e ripresa dell’economia
Il riferimento è alla ripresa innescata dalla ripartenza delle attività, favorita appunto da una situazione relativamente più tranquilla per quanto concerne la crisi sanitaria. Di seguito le parole riprese dal sito ufficiale.
Il Green Pass ha permesso di riaprire le nostre città, di far ripartire l’economia e i consumi in tutti i settori. Grazie al Green Pass, l’Italia sta crescendo oltre il 6%. Chiuderà quest’anno tra il 6,2%,6,3%, forse 6,4-6,5%. Il doppio della Germania.
Brunetta non risparmia una stoccata ai non vaccinati, per i quali è in discussione l’introduzione di nuove restrizioni ad hoc con quello che da più parti è già definito Super Green Pass. Sarà certamente argomento di confronto da qui all’approvazione del nuovo decreto atteso a giorni, subito dopo la Cabina di Regia convocata da Draghi.
Un Green Pass rafforzato deve colpire soprattutto i non vaccinati. È una difesa della libertà di tutti gli altri, della libertà di lavoro e di impresa.
Quella che si apre oggi è una settimana che si prospetta decisiva per il futuro del Green Pass: al vaglio diverse ipotesi, dalla riduzione del periodo di validità per coloro che si sottopongono al vaccino all’eliminazione della possibilità di ottenere il documento sottoponendosi ai tamponi rapidi. L’obiettivo dichiarato è quello di arginare la quarta ondata di contagi che sta già mettendo in discussione l’efficacia le misure adottate da altri paesi europei.