L’effetto DPCM si è fatto sentire sulle modalità di rilascio del Green Pass: 103,87 milioni quelli fin qui emessi dalla Piattaforma Nazionale, oltre 980.000 solo nella giornata di ieri (mercoledì 20 ottobre). A pesare sulla statistica sono soprattutto quelli ottenuti dai cittadini in seguito all’esecuzione di un tampone con esito negativo: 2.314.019 in totale tra lunedì, martedì e mercoledì, un volume più che raddoppiato se lo si confronta con i 995.301 di una settimana prima.
L’ultimo DPCM fa correre tamponi e vaccini per il Green Pass
Il grafico qui sotto mostra in modo piuttosto chiaro l’aumento registrato nel corso degli ultimi 30 giorni. A innescarlo sono stati in primis coloro non vaccinati e non immunizzati che hanno dovuto far fronte all’obbligo di esibire la certificazione per accedere ai luoghi di lavoro, così da non correre il rischio di rimanere a casa senza stipendio. Ricordiamo che la durata della validità è pari a sole 48 ore dal momento del prelievo in caso di test antigenico rapido, come quelli messi a disposizione dalle farmacie a prezzo calmierato.
Green Pass a parte, ha ripreso a correre anche il vaccino: l’85,84% della popolazione over 12 ha ricevuto almeno la somministrazione della prima dose, l’81,70% ha completato il ciclo.
Nella giornata di lunedì 18 ottobre, il primo inizio settimana dopo l’introduzione del nuovo obbligo, INPS ha ricevuto il 14,6% in più di certificati di malattia rispetto a sette giorni prima. È conseguenza di chi ha fatto il furbo, fingendosi indisposto per sottrarsi al controllo della certificazione? Non necessariamente: c’è chi, come il Segretario Nazionale del Sindacato dei Medici di Famiglia (FIMMG), attribuisce l’incremento al generale abbassamento delle temperature e al diffondersi dei tipici malanni di stagione.