Come ormai ben noto, a partire dal 15 ottobre l’utilizzo del Green Pass sarà reso obbligatorio in tutti i luoghi di lavoro. Così il Governo ha deciso di puntare con decisione ancora maggiore sull’impiego dello strumento, per assestare un colpo decisivo alla crisi sanitaria, alla luce dei risultati positivi ottenuti nel corso dell’estate e con l’obiettivo dichiarato di spingere sempre più italiani verso l’adesione alla campagna per la somministrazione del vaccino. Poche le eccezioni previste, stabilite dal Governo con un chiarimento reso noto nel fine settimana.
Green Pass per tutti dal 15 ottobre: chi può farne a meno?
Chi sale su un taxi per raggiungere la propria destinazione non sarà tenuto a esibire il Certificato Verde al conducente. Discorso diverso per figure come gli idraulici, fabbri o elettricisti chiamati a domicilio: i clienti (in quanto acquirenti del servizio e non datori di lavoro) non saranno obbligati a chiedere di esibire il documento, ma avranno la facoltà di farlo. Gli stessi professionisti, operando all’interno delle aziende, dovranno necessariamente rispettare l’imposizione. Per chi fornisce assistenza alla persona, come colf e badanti, sussisterà invece l’obbligo in ogni caso.
Il Green Pass non servirà per chi continuerà a lavorare da remoto in smart working, come conferma la nota di Palazzo Chigi, poiché lo strumento è utile per mettere in sicurezza gli ambienti condivisi, non quelli delle abitazioni private.
Precisato inoltre che non viene meno l’obbligo di rispettare il distanziamento: in ufficio e in azienda si dovrà dunque continuare a rimanere a un metro da colleghi, dipendenti e clienti.
Tornando ai vaccini, stando al report ufficiale del Governo, fino a oggi sono state somministrate 83,99 milioni di dosi, coinvolgendo l’83,08% della popolazione over 12, mentre il 77,73% ha completato il ciclo. Si avvicina dunque sempre più la soglia dell’80%, indicata come necessaria per poter parlare di immunità di gregge. Oltre 45.000 persone hanno già ricevuto la terza dose.