I piani nazionali di vaccinazione saranno definiti in divenire sulla base dell’andamento della pandemia nel nostro Paese, ma per qualcuno la terza dose (cosiddetta “booster”) è già realtà. Presto, anzi, saranno in molti a ricevere il richiamo e ad avere un appuntamento per l’erogazione prevista. Ma cosa è previsto a livello di Green Pass? Quando scadrà quello in dote e cosa succede nel caso per qualsiasi motivo non si potesse accedere alla terza dose nei tempi programmati?
Green Pass, terza dose e durata
Le FAQ del Governo sul Green Pass rispondono a questo aspetto in modo chiaro:
- per la prima dose dei vaccini che ne richiedono due, la Certificazione sarà generata dal 12° giorno dopo la somministrazione e avrà validità a partire dal 15° giorno fino alla dose successiva;
- nei casi di seconda dose e dose unica per infezione precedente alla vaccinazione o infezione successiva almeno dopo 14 giorni dalla prima dose, la Certificazione sarà generata entro un paio di giorni e sarà valida per 12 mesi dalla data di somministrazione; nei casi di vaccino monodose, la Certificazione sarà generata dal 15° giorno dopo la somministrazione e sarà valida per 12 mesi;
- la Certificazione per “terza dose” booster viene emessa il giorno successivo alla vaccinazione e ha validità per 12 mesi dalla data della somministrazione della dose aggiuntiva al ciclo completato (terza dose per ciclo a due dosi, seconda dose in caso di ciclo completato con dose singola).
Chi ha già in possesso un Green Pass conseguente alla seconda dose, dunque, potrà mantenere il proprio QR Code in archivio per 12 mesi, a prescindere dall’accesso o meno alla terza dose. Accedere alla terza dose, però, consentirà di veder prolungata almeno di 12 mesi la durata del proprio Green Pass e non è detto che tale durata non possa essere ulteriormente allungata sulla base di eventuali evidenze scientifiche future sulla copertura.
Sì, le nuove Certificazioni per “terza dose” vengono emesse il giorno successivo alla vaccinazione e hanno validità per 12 mesi dalla data della somministrazione della dose aggiuntiva al ciclo completato (terza dose per ciclo a due dosi, seconda dose in caso di ciclo completato con dose singola).
A questo punto si entra però in un ambito nuovo: in linea puramente teorica le limitazioni legate al Green Pass dovrebbero durare soltanto pochi mesi ancora, ma con ogni probabilità saranno prolungate. Inoltre sono in discussione nuove ipotesi: mentre in molti Paesi europei si guarda al modello italiano come possibile avanguardia nell’uso del Certificato Verde per gestire la pandemia, c’è chi vorrebbe limitarlo alle vaccinazioni senza più il paracadute dei tamponi per una durata temporanea. Ciò andrebbe però ad equivalere in modo più stringente ad un obbligo vaccinale che si cercherà di evitare per non polarizzare ancora di più l’opinione pubblica attorno ad un tema di questo tipo. Intanto la terza dose è disponibile per sanitari e fragili, seguiranno gli ultra-60enni, quindi è possibile l’approdo ad una terza dose estesa a tutta la popolazione già vaccinata con le prime due: tenere la pandemia sotto controllo per tutto il prossimo anno significherebbe dare una spallata decisa al problema mentre altri Paesi fanno i conti con nuove chiusure e nuove pressioni sugli ospedali.
Nel nostro Paese, il via alla vaccinazione con dose aggiuntiva è stato dato il 20 settembre 2021, quello per la dose booster (richiamo) il 27 settembre. La Piattaforma nazionale DGC ha cominciato a rilasciare le nuove Certificazioni di dose aggiuntiva e booster dai primi di ottobre 2021.
Occorre arrivare per gradi a quel che accadrà, ricordando che il ritmo delle nuove decisioni potrà dipendere soltanto dall’incedere della pandemia in questi mesi estremamente delicati. La primavera del 2022 è oggi l’orizzonte entro il quale si auspica di riuscire ad abbattere (definitivamente?) il corso pandemico. Tutto quel che ha durata più lunga ricade in un’area al momento ignota.