A poco più di 24 ore dall’introduzione del Green Pass obbligatorio in tutta Italia (da venerdì 6 agosto), facciamo chiarezza mettendo nero su bianco quali sono i test validi (e quelli non validi) per ottenere il Certificato Verde. Il riferimento è come sempre il sito istituzionale gestito dal Ministero della Salute, dove trova posto una sezione dedicata alle domande più frequenti sul tema.
Green Pass: i test validi
In breve, sono validi il test molecolare e il test antigenico rapido quando a eseguirlo sono operatori sanitari o personale addestrato, con il risultato trasmesso alla Piattaforma Nazionale per l’ottenimento del Green Pass. Nel dettaglio.
- Test molecolare: permette di rilevare la presenza di materiale genetico (RNA) del virus. Questo tipo di test è effettuato su un campione di secrezioni respiratorie, generalmente un tampone naso-faringeo.
- Test antigenico rapido inserito nell’elenco comune europeo: apre una nuova finestra dei test antigenici rapidi per COVID-19. Questo test effettuato tramite tamponi nasali, orofaringei o nasofaringei permette di evidenziare rapidamente (30-60 minuti) la presenza di componenti (antigeni) del virus. Deve essere effettuato da operatori sanitari o da personale addestrato che ne certifica il tipo, la data in cui è stato effettuato e il risultato e trasmette i dati per il tramite del Sistema Tessera Sanitaria alla Piattaforma Nazionale-DGC per l’emissione della Certificazione.
La durata della validità è quella nota ormai da tempo: 48 ore dal momento del prelievo.
Green Pass: i test non validi
Ad oggi non sono invece da ritenere validi gli autotest rapidi, i test salivari e i test sierologici. Questi non consentono di ottenere il Certificato Verde necessario a partire da venerdì 6 agosto per accedere a luoghi pubblici e attività come bar e ristoranti per il consumo al tavolo in un ambiente chiuso, spettacoli, eventi e competizioni sportive, musei e mostre, sagre, fiere e tutte le altre tipologie inserite nel decreto del 22 luglio.