In seguito alla denuncia presentata dalla Data Protection Commission (DPC) del Regno Unito, X ha sospeso l’uso dei dati degli utenti europei per l’addestramento di Grok. Ci sono però diverse questioni irrisolte, tra cui la cancellazione dei dati ottenuti illegalmente, che verranno comunque esaminate in tribunale.
Sospesa l’elaborazione dei dati
In base al GDPR (Regolamento generale sulla protezione dei dati), l’uso dei dati può avvenire solo con il consenso esplicito degli utenti. X ha invece attivato di nascosto l’opzione che consente di usare i post e altre informazioni per l’addestramento e l’ottimizzazione di Grok. La DPC ha pertanto chiesto al giudice un’ingiunzione per bloccare l’uso dei dati.
L’azienda californiana aveva dichiarato che l’ordine chiesto dalla DPC è ingiustificato e troppo ampio, in quanto si applica a tutti i modelli IA, non solo a Grok. X ha affermato di rispettare le leggi e di aver fornito tutte le informazioni in modo trasparente. Gli utenti possono inoltre decidere se condividere i dati.
L’azienda californiana ha ora accettato di sospendere l’elaborazione dei dati relativi ai post pubblicati tra il 7 maggio e il 1 agosto 2024. X ha comunicato che gli utenti europei potranno usare ancora Grok e controllare come vengono usati i dati tramite un’impostazione della privacy.
Non è chiaro però se X abbia fornito una garanzia giuridicamente vincolante, né se è stata ordinata la cancellazione dei dati raccolti in modo illegale. Un portavoce della DPC ha dichiarato che tutte le questioni verranno esaminate in tribunale a settembre, tra cui la verifica del rispetto del GDPR.