Nell’oceano tempestoso dello streaming musicale, il servizio statunitense Grooveshark ha stipulato l’armistizio legale con Sony/ATV Music Publishing, ponendo fine al contenzioso in aula per la distribuzione di album e singoli senza autorizzazione da parte dei legittimi detentori dei diritti.
Con il 30 per cento dell’intero fatturato sul mercato musicale, Sony/ATV rappresenta uno dei più potenti colossi del publishing , società che ha già inglobato il catalogo della britannica EMI Music. Proprio EMI aveva denunciato Grooveshark per violazione massiva del diritto d’autore, in mancanza di uno specifico accordo di licensing con la piattaforma a stelle e strisce.
Agli inizi di questo agosto, il CEO Sam Tarantino aveva annunciato un simile accordo di distribuzione con la major d’Albione (EMI appunto), che in precedenza aveva chiesto centinaia di migliaia di dollari per risarcire gli artisti in termini di royalties. Grooveshark ha ora fatto pace anche con Sony – che lo scorso anno aveva guidato un cosorzio di acquirenti per rilevare l’intero catalogo di EMI – per la distribuzione dei suoi brani licenziati.
Nel frattempo, non è chiaro se la British Phonographic Industry (BPI) abbia effettivamente chiesto al motore di ricerca Google di eliminare il sito di Grooveshark dalla lista di termini censurati all’interno della funzione di suggerimento automatico Suggest. La piattaforma californiana è stata bloccata a livello ISP in Danimarca.
Mauro Vecchio