Groupon ha depositato un’offerta pubblica iniziale (IPO, l’offerta al pubblico di titoli di una società che intende quotarsi per la prima volta) da 750 milioni di dollari . Come preannunciato, la giovane azienda di offerte giornaliere geolocalizzate fa il suo esordio in borsa.
Con l’IPO, Groupon rende pubbliche anche informazioni dettagliate circa i suoi conti e i suoi utenti, così da dare agli investitori tutti i dati per le necessarie valutazioni. Con 83,1 milione di utenti registrati (dati fino al 31 marzo), nel primo quadrimestre 2011 ha registrato un fatturato pari a 644,7 milioni di dollari , anche se questo non ha segnato la profittabilità dell’azienda che rimane anche nel primo quarto in perdita di 102,7 milioni di dollari .
Si tratta, spiega d’altronde il CEO Andrew Mason, di un’azienda che ha pensato soprattutto a rafforzarsi in vista dell’esordio in borsa: con 7.107 impiegati e una spesa in marketing online che solo nel primo quarto 2011 tocca quota 179,5 milioni di dollari , l’azienda ha attirato 1,12 miliardi di dollari in venture capital ed ha esteso la sua squadra e le sue competenze con 13 acquisizioni con un valore complessivo di 34,8 milioni di dollari, senza contare l’acquisto di CityDeal e QPod. Anche grazie a queste operazioni, il fatturato ha fatto un notevole passo in avanti dai 30 milioni di dollari dell’esordio del 2009 agli oltre 600 dell’ultima trimestrale .
Pur rappresentando un unicum per il modo in cui porta avanti il suo business (in particolare per l’ironia delle offerte), Groupon rappresenta, insieme a LinkedIn che ha da poco fatto il suo esordio, un banco di prova per le aziende Web che si stanno preparando o stanno pensando all’esordio in borsa.
I primi a credere che l’azienda sia un’investimento più che positivo sono – naturalmente – i suoi stessi fondatori, che hanno già declinato un’offerta di acquisto da parte di Google. In seguito al “no” ricevuto, Mountain View ha iniziato a lavorare ad un servizio concorrente, Google Offer che proprio in questi giorni muove i primi passi con alcune offerte arrivate per gli utenti di Portland (i prossimi ad essere raggiunti saranno quelli di New York e San Francisco).
Non si tratta, peraltro, dell’unico tentativo di emulazione per Groupon, che vede crescere sempre di più i cloni e le offerte alternative di servizi simili al suo: da ultimo Amazon, che cerca di entrare nel settore con AmazonLocal .
Il nuovo servizio del negozio digitale proprio come Groupon offre sconti e offerte legate alla localizzazione dell’utente: sarà legato al sistema di punti di Amazon e per il momento ha fatto il suo esordio a Boise, Idaho. Oltre alle offerte delle aziende locali, AmazonLocal conterrà quelle del negozio digitale stesso.
Claudio Tamburrino