Gran Turismo 5 non piace ai senesi, tanto da pensare di avviare un’azione legale nei confronti di Sony: al centro della questione una gara di Go Kart che nel nuovo titolo della saga è ambientata proprio in una Piazza del Campo riprodotta molto fedelmente e colorata dalle bandiere delle contrade della città.
Non è solo una questione di accostamenti che stonano, di tradizioni contrapposte a novità distanti o di lesa maestà: in ballo c’è la proprietà intellettuale . Una cosa con cui non si scherza. E ad essere riprodotte nel gioco senza permesso, oltre alle sembianze della piazza medievale, le bandiere delle contrade cittadine e il nome Piazza del Campo.
Per quanto possa essere difficile impedire l’utilizzo delle immagine della piazza (la cui difesa spetterebbe, peraltro, al Comune), il Consorzio per la tutela del Palio di Siena (che afferma di essere proprietario dei diritti di tutti i simboli del Palio ) si appellerà all’utilizzo senza permesso fatto delle loro bandiere nel videogame: insomma, o i riferimenti saranno tolti, oppure sarà richiesto il blocco del gioco. E se Sony non dovesse cedere alle loro richieste, fanno sapere, arriveranno anche fino alla richiesta di sequestro del titolo sicuro blockbuster.
L’intenzione del Consorzio creato dalle contrade per una volta unite è quella di tutelare l’immagine della manifestazione contro chi utilizza i simboli delle Contrade senza autorizzazione. D’altronde Anna Carli, amministratore delegato al marchio del Consorzio, ha dichiarato che in ogni caso “vista la non attinenza del videogioco con la storia e i riferimenti alla nostra Festa, nello specifico con l’uso delle immagini delle bandiere delle Contrade, non ne avremmo comunque autorizzato l’utilizzo”.
Così, l’ attesissimo e già premiatissimo nuovo titolo automobilistico prodotto da Sony per PlayStation 3 potrebbe avere non pochi problemi a sbarcare in Italia (dove è atteso per novembre): quella del Consorzio non è una richiesta basata su niente più di una spiccata affezione sentimentale, ma una chiara rivendicazione legale di tutela della proprietà intellettuale. Le bandiere, infatti, sono un marchio registrato .
Intanto in città si dividono: stavolta non in contrade, ma in chi sostiene che quella del videogioco è un’utile pubblicità che potrebbe portare altri turisti, e chi invece, come afferma il Consorzio, pensa che l’unica cosa che conti sia che “venga data un’immagine corretta della festa, delle contrade e della città”.
Claudio Tamburrino