Una bionda da salvare dall’assalto dei fotografi, una celebrità più attenta al proprio aspetto che alle proprie starnazzanti sortite, ma tanto famosa da poter imporre la propria volontà al gamer che si stia cimentando in GTA V, coinvolgendolo in una missione. Si tratta di Lacey Jones , autodefinitasi “voce di una generazione”, ma secondo l’attrice Lindsay Lohan non sarebbe altro che una copia digitale della sua persona.
Le somiglianze colte dalla diva , e già sbandierate alla fine dello scorso anno, a pochi mesi dal lancio dell’ultimo capitolo della serie videoludica, si sono trasformate in una denuncia: nel videogame si ambienterebbero delle sequenze in un albergo nel quale l’attrice avrebbe avuto dei trascorsi, il personaggio di GTA ricalcherebbe “inequivocabilmente” le sue abitudini e il suo aspetto, i suoi vestiti e la sua acconciatura, e rappresenterebbe una violazione del suo diritto all’immagine .
Poco importa che il successo di GTA si abbeveri a piene mani di satira e parodia, protette dalla legge in quanto manifestazioni della libertà di espressione: Rockstar Games non avrebbe il diritto di mettere in scena la storia di ordinaria celebrità della caricatura di una bionda diva qualunque, se una bionda diva qualunque vi si riconosce.
Lindsay Lohan non è l’unica ad essersi immedesimata in un personaggio dell’avventura videoludica: il modello Michael Washington, che si riteneva l’ispiratore del personaggio protagonista di GTA San Andreas, aveva tentato di battere cassa , chiedendo un risarcimento non inferiore al 25 per cento del profitto miliardario del videogame. Il videogioco ha venduto 27,5 milioni di copie in tutto il mondo, Washington non ha ottenuto alcunché : l’aspetto del personaggio chiamato in causa dall’uomo, aveva sostenuto il giudice incaricato di valutare il caso, “è così generico che inevitabilmente può rappresentare centinaia di altri uomini neri”.
Gaia Bottà