TikTok ha risposto alla lettera inviata dal commissario Thierry Breton per spiegare come cerca di proteggere gli utenti (molti dei quali minorenni) dai contenuti violenti e dai video fake sul conflitto tra Hamas e Israele. L’azienda cinese ha elencato le misure adottate per rafforzare il rispetto delle linee guida e per limitare la disinformazione.
Rimossi 500.000 video e chiusi 8.000 live
Uno degli obblighi previsti dal Digital Services Act riguarda l’implementazione di misure relative alla moderazione dei contenuti, in particolare la gestione della crisi in caso di eventi importanti, tra cui elezioni e guerre. TikTok spiega che, in seguito all’attacco terroristico di Hamas contro Israele, è stato creato un team di esperti per intervenire nel minor tempo possibile.
L’azienda ha inoltre potenziato i sistemi di rilevazione automatica che identificano e rimuovono contenuti violenti in tempo reale. Sono stati inoltre aggiunti moderatori che parlano ebreo e arabo. TikTok ha rimosso oltre 500.000 video e 8.000 live streaming che violavano le linee guida, tra cui quelli che mostravano persone in ostaggio. Rimossi anche gli hashtag che incitavano alla violenza.
Per i contenuti che potrebbero scioccare gli utenti, ma che sono stati considerati di interesse pubblico, TikTok ha aggiunto una schermata opt-in, quindi la visualizzazione è attivata solo con il consenso dell’utente. L’azienda cinese ha rimosso video con notizie false (inclusi quelli generati dall’intelligenza artificiale) e nascosto dal feed Per te quelli segnalati dalle organizzazioni di fact-checking.
Nel caso di “operazioni di influenza dell’opinione pubblica” (propaganda), TikTok rimuoverà i video e chiuderà gli account. Nel comunicato ufficiale sono infine elencati alcuni controlli che permettono di migliorare l’esperienza d’uso della piattaforma. La Commissione europea valuterà ora la risposta fornita dall’azienda cinese. Se non verrà considerata soddisfacente potrebbe avviare un’indagine formale, come avvenuto per X.