Con estrema probabilità Bitcoin e le criptovalute avranno un ruolo nel conflitto innescatosi tra Russia e Ucraina. L’invasione non ha certo fatto bene agli asset digitali. In un primo momento sono crollati sotto il peso delle minacce sia statunitensi. Le sanzioni annunciate da Biden hanno preoccupato i mercati, così come le ripercussioni economiche che queste avranno sulla fornitura energetica in mano alla Russia.
Ciò nonostante, attualmente sembrano aver raggiunto un certo equilibrio, forse ancora precario, ma per ora stabile. Tant’è che le prime due criptovalute per capitalizzazione mondiale ora si trovano in zona verde. Infatti, il prezzo di Bitcoin è di 38.310 dollari, mentre quello di Ethereum è di 2.602 dollari, segnando rispettivamente +7,79% e +9,24% nelle ultime 24 ore (al momento della scrittura). Puoi acquistare queste due criptovalute direttamente su Binance, l’exchange più importante al mondo per volumi di scambio.
È abbastanza evidente che Bitcoin e le criptovalute avranno un ruolo bipartisan in questa guerra. Si riveleranno utili sia per la Russia che per l’Ucraina, dopo che la prima ha lanciato un’invasione su larga scala minacciando chiunque avrebbe interferito nei loro piani.
Bitcoin a supporto degli ucraini
La BBC che sta seguendo da vicino le vicende dell’Ucraina ha informato che nelle ultime ore si stanno creando grandi file davanti agli sportelli delle banche ucraine, soprattutto nella capitale. La corsa ai risparmi è evidente, cercando così di proteggere il proprio denaro prima dell’arrivo delle truppe russe. Questo è uno dei primi motivi per cui Bitcoin e le criptovalute potrebbero avere un ruolo di prim’ordine per la popolazione ucraina se viste come protezione contro una possibile confisca russa.
A conferma di ciò è arrivata anche una dichiarazione da Michael Chobanian, fondatore di Kuna, noto exchange ucraino. Secondo l’esperto che vive la realtà del territorio in prima persona, gli ucraini sembrano intenzionati a sbarazzarsi dei contanti. Ecco cosa ha affermato Chobanian ai microfoni di Coindesk:
In termini di panico finanziario, sì, c’è il panico. [Gli ucraini] vogliono sbarazzarsi dei contanti.
Il Rublo Digitale è ancora lontano
Per quanto riguarda la Russia, Bitcoin e criptovalute saranno un’arma di difesa contro le sanzioni statunitensi ed europee. Questo perché, seppur in corsa già da tempo, la realizzazione e, soprattutto, la diffusione del cosiddetto Rublo Digitale sono ancora lontane.
Ecco perciò che Bitcoin e criptovalute potrebbero trasformarsi nell’arma russa per evitare che le sanzioni portino conseguenze all’economia quanto quelle del 2014 con il caso della Crimea. Un altro aspetto da non sottovalutare è che la Russia potrebbe deviare maggiori riserve di energia verso il mining crypto. Ecco cosa ha dichiarato Vitalik Buterin, co-fondatore di Ethereum:
Sono molto turbato dalla decisione di Putin di abbandonare la possibilità di una soluzione pacifica della controversia con l’Ucraina e andare invece in guerra. Questo è un crimine contro il popolo ucraino e russo. Voglio augurare a tutti la sicurezza, anche se so che non ci sarà una cosa del genere.
Bitcoin si è stabilizzato
Almeno per ora sembra che la quotazione di Bitcoin si sia stabilizzata. Occorre tener d’occhio tutte le vicende di questa guerra consapevoli che un maggior utilizzo delle risorse crittografiche potrebbero far bene ai prezzi di scambio delle criptovalute stesse.
Molti investitori sono intimoriti da questa situazione, mentre altri invece continuano ad accumulare asset digitali sfruttando sia il trend positivo che quello negativo. Una soluzione per investire in modo sicuro è Binance dove puoi acquistare tantissime criptovalute tra cui anche Bitcoin ed Ethereum.
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