Roma – E’ scritto nelle cose che i defacer, quella particolare genìa di cracker dedita ad entrare nei server web e modificare le home page dei siti, in una situazione internazionale di grande tensione come quella di questi giorni sia destinata a far sentire la propria azione.
Secondo gli esperti degli osservatori di sicurezza che in queste settimane stanno monitorando la rete, e in particolare i siti statunitensi ed israeliani, le aggressioni stanno aumentando e si ripetono episodi di defacement in cui l’obiettivo dell’azione è una qualche forma di dichiarazione pacifista.
Se molti osservatori non temono comunque conseguenze disastrose vi sono casi che portano il “defacement pacifista” all’attenzione dei media.
E’ accaduto in Italia e nelle scorse ore anche negli Stati Uniti. Un sito diplomatico americano è infatti stato preso d’assalto e la sua home page è stata modificata con un “no war”, no alla guerra.
Si tratta del sito della American Academy of Diplomacy che, mentre scriviamo, è già stato rimesso in funzione. Ma non è un caso naturalmente che sia stato attaccato già domenica, nei giorni del vertice delle Azzorre tra USA, Regno Unito e Spagna.
Da parte sua l’FBI, che avverte le imprese e le istituzioni dei potenziali pericoli web di queste settimane, ha rinnovato il suo appello agli smanettoni americani affinché non si producano in azioni di cyberwar…