L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha innescato la reazione degli Stati Uniti sotto forma di sanzioni. Lo scontro tra le due superpotenze potrebbe spostarsi nello spazio e avere conseguenze sull’operatività della Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Al momento tutto procede senza problemi, ma i tweet di Dmitry Rogozin (capo dell’agenzia spaziale russa) evidenziano che la situazione è piuttosto tesa.
ISS: collaborazione USA-Russia a rischio?
NASA e Roscosmos lavorano insieme da quasi 30 anni per mantenere operativa la ISS attraverso una serie di missioni che portano astronauti e rifornimenti sulla stazione spaziale. La collaborazione non è stata interrotta nemmeno in seguito all’invasione della Crimea. All’epoca (2014) però la NASA utilizzava solo i razzi Soyuz per portare gli astronauti statunitensi sulla ISS. Oggi invece può sfruttare la Crew Dragon di SpaceX, quindi gli Stati Uniti non dipendono più dalla Russia.
Il Presidente Joe Biden ha sottolineato che le sanzioni annunciate il 24 febbraio avranno conseguenze per l’industria aerospaziale russa. Due giorni prima, il capo di Roscosmos aveva comunicato che la collaborazione con la NASA continuerà indipendentemente dai disaccordi tra i due paesi.
Ieri Dmitry Rogozin ha pubblicato una serie di tweet che contengono velate minacce e indicano possibili ripercussioni sulla collaborazione tra Russia e Stati Uniti. Facendo riferimento alle parole di Biden, il capo di Roscomos ha sottolineato che le sanzioni non bloccheranno l’industria aerospaziale perché i componenti verranno prodotti nel paese. Le sanzioni avranno invece conseguenze per le aziende statunitensi che usano i motori russi, come gli RD-180 del razzo Atlas V che porterà in orbita lo Starliner di Boeing e i satelliti di Kuiper Systems.
Rogozin ha quindi ricordato a Biden che le correzioni dell’orbita della Stazione Spaziale Internazionale (per evitare collisioni con detriti spaziali) vengono effettuate accendendo i motori delle navicelle russe Progress. Queste ultime verranno utilizzate anche per spingere la ISS verso l’atmosfera terrestre nel 2031.
Infine, il capo del Roscosmos ha evidenziato che la ISS non sorvola la Russia. In caso di ingresso incontrollato nell’atmosfera, la stazione spaziale potrà cadere sul suolo statunitense, europeo, cinese o indiano. Rogozin ha chiuso il thread dicendo che Biden dovrebbe comportarsi in maniera responsabile “per evitare che le sanzioni ti cadano in testa“.