Taglia il traguardo la prima edizione di YouTube Play : sono stati annunciati i venticinque video creativi che avranno la fortuna di campeggiare entro le mura del Guggenheim di New York, dal 22 al 24 ottobre.
Auspice del californiano Bryce Kretschmann è un montaggio carico di tensione, che mette insieme a colpi di morphing alcuni frammenti di notiziari americani; Gardyn , del sudafricano Pogo (Nick Bertke) è un mix freschissimo di suoni e percussioni provenienti da un giardino. Sono solo due dei prodotti creativi scelti fra i 23.358 provenienti da 91 Paesi. La giuria multidisciplinare , capitanata da Nancy Spector (vicedirettrice della Fondazione Solomon R. Guggenheim) e composta, tra gli altri, da Laurie Anderson, Darren Aronofsky, Shirin Neshat e Takashi Murakami, ha fatto molta fatica a scegliere i video finalisti, arrivando a premiarne venticinque invece che i venti previsti. “A nostro avviso la rosa finale è composta da video che sono fra i lavori più singolari e innovativi realizzati e diffusi online negli ultimi due anni”, afferma il presidente dei giurati.
Il progetto , ideato dal celebre museo e YouTube, in collaborazione con HP e Intel, punta sul potenziale democratico della Rete per far emergere la creatività e le competenze sparse su tutto il globo. “Rendiamo omaggio ai primi 25 artisti digitali e speriamo che questo programma ne incoraggi altri, sia professionisti sia aspiranti, che possano portare alla luce la loro visione creativa sfruttando le tecnologie oggi disponibili”, ha dichiarato Tracey Trachta, direttore esecutivo di HP.
Secondo Richard Armstrong, direttore della fondazione e del museo, YouTube Play rappresenta e rilancia il continuo interesse del Guggenheim per i nuovi media, celebra i video online come forme d’arte ed evidenzia la “forza di Internet nel catalizzare e diffondere nuove espressioni dei media digitali”.
Nel corso della serata di premiazione, i venticinque video sono stati proiettati sulla facciata del celebre edificio di Frank Lloyd Wright (sul lato della Fifth Avenue) e su uno schermo gigante posizionato nell’atrio del museo. Non male per chi probabilmente, fino a qualche mese fa, condivideva le proprie creazioni solo entro una cerchia ristretta di amici/fan.
Cristina Sciannamblo