L’Assistente Google si arricchisce continuamente di nuove abilità e funzionalità, anche per far fronte all’evoluzione dei suoi diretti concorrenti (citiamo Alexa di Amazon e Siri di Apple) che di certo non stanno a guardare. La novità introdotta oggi dalla divisione nostrana di bigG non va però ad ampliare le skill dell’IA per quanto riguarda l’interazione con le apparecchiature della smart home né la compatibilità con i servizi di terze parti: è tutta dedicata alla poesia.
L’Assistente Google e le poesie di Catalano
Lo scrittore torinese Guido Catalano ha messo a disposizione di bigG una serie di componimenti inediti, accessibili semplicemente chiedendo all’entità virtuale “Ok Google, dimmi una poesia di Guido Catalano”. A recitarle sarà l’autore stesso, con la propria voce, riprodotta dagli altoparlanti del telefono oppure da quelli degli smart speaker della linea Home. Ce ne sono parecchie e vengono scelte in modo apparentemente casuale. Questi alcuni dei titoli: “Sarà mica scemo il Sole”, “Non fu tempo sprecato”, “Anche io, tu” e “Limoniamo”.
In alcuni casi l’Assistente Google affermerà non senza una punta d’orgoglio di aver aiutato il poeta durante la stesura, suggerendogli alcuni versi. Basterà chiedergli in che modo per sentirsi rispondere che l’IA ha vestito i panni di una musa ispiratrice.
Una piccola aggiunta, che non va a spostare il giudizio complessivo sull’efficacia della tecnologia, ma che contribuisce a renderla sempre più umana, simpatica, divertente (e user friendly). Di certo un valore aggiunto per un’entità virtuale che mira a diventare onnipresente nella nostra quotidianità, punto d’accesso alle informazioni e ai contenuti online, sollevando l’utente dall’obbligo di interagire fisicamente con un display o con una tastiera.
Catalano non è comunque il primo poeta a finire nell’archivio dell’Assistente Google: già da tempo l’IA è in grado di recitare classici di Leopardi, Pascoli, Carducci, Foscolo e altri grandi maestri del passato.