Peoples Liberation Front, un gruppo che si dichiara vicino ad Anonymous, ha lanciato un nuovo sito, HackerLeaks , versione alternativa a Wikileaks per le diffusione dei documenti ottenuti dagli hacker nel corso delle offensive informatiche.
Il magmatico e sempre più sfrangiato collettivo di Anonymous sembra decisamente voler fare sul serio: dopo aver inglobato i membri di LulzSec ed aver dato nuova linfa alla campagna AntiSec, ora si occupa della riorganizzazione delle piattaforme di ridistribuzione dei bottini delle incursioni degli hacker.
In quest’ottica HackerLeaks rappresenta qualcosa di più degli epigoni di Wikileaks sorti in seguito al suo successo (e ai suoi problemi): oltre ad essere un ricettacolo di materiale (che può essere più o meno l’oggetto di un successivo lavoro giornalisticp), offre servizi “Hacker in assistenza di hacker impegnati nella diffusione di materiale di interesse”, in particolare con l’obiettivo di rendere qualsiasi fonte di documento anonima e la sua distribuzione il più capillare possibile.
Gli operatori del nuovo sito intendono “ricevere i documenti ottenuti attraverso i canali anonimi, analizzarli e quindi distribuirli alla stampa”.
Il primo documento a trovare spazio su HackerLeaks contiene dati personali di ufficiali di Orlando, città contro cui gli Anonymous hanno dichiarato guerra in seguito agli arresti di un gruppo di attivisti impegnati nella distribuzione di cibo ai senza tetto.
Claudio Tamburrino