Il Ministero dello Sviluppo Economico (Mise) ha assestato un colpo potenzialmente molto duro al business di Hacking Team (HT), azienda milanese specializzata in software spionistico e attualmente in cerca di riscatto dopo la breccia di sicurezza e il furto di dati subiti mesi addietro.
Nel 2015 HT era stata autorizzata a esportare i suoi prodotti di tecnocontrollo (il software Galileo, meglio noto come Remote Control System o RCS) in 46 diversi stati al di fuori dell’Unione Europea, e tale autorizzazione sarebbe dovuta valere almeno fino al 2018.
E invece il Mise ha deciso di revocare anzitempo la licenza, rivela il Fatto Quotidiano , inibendo in sostanza la vendita di Galileo/RCS in nazioni campioni di democrazia come Mongolia, Messico, India, Brasile, Azerbaijan, Emirati Arabi Uniti, Cile, Arabia Saudita ed Egitto.
Proprio l’Egitto, paese attualmente sotto la lente di ingrandimento delle cronache internazionali per come sta gestendo la morte (o l’assassinio) del ricercatore Giulio Regeni, avrebbe consigliato al ministero di fare retromarcia sulle autorizzazioni di vendita di RCS.
La decisione di vietare l’esportazione di strumenti a doppio utilizzo come Galileo va applaudita, commenta Privacy International , ma da sola non risolve la situazione: HT può ancora vendere il software spionistico sul territorio UE, e i governi che già possiedono RCS – come quelli dell’ America Latina dove la democrazia è compromessa dall’hacking – continueranno a farne uso a tutto svantaggio della popolazione, degli attivisti e degli oppositori al potere costituito.
Alfonso Maruccia