Lo scorso mese un esperto di sicurezza ha comunicato di aver individuato una grave vulnerabilità nella versione per Mac di Skype , bug che un malintenzionato avrebbe potuto sfruttare per assumere il controllo in remoto del computer. In un primo momento i tecnici di Skype si sono limitati a ringraziare, dichiarando di avere tutto sotto controllo. A metà aprile hanno rilasciato un primo fix, ma senza mettere i cartelli in giro.
In altre parole, gli utenti Apple hanno corso un rischio inutile: la soluzione già esisteva da tempo ma nessuno ha avvisato i naviganti dell’arrivo di una patch da installare manualmente. La cura era disponibile su richiesta ma per qualche strana ragione Skype non ha forzato l’aggiornamento automatico del software.
La nuova versione di Skype 5.1.0.992 sarebbe dunque l’unica immune al problema riscontrato da Maddern, sebbene permanga il dubbio di come vadano le cose con la vetusta 2.8 ancora ampliamente in uso per via della interfaccia grafica di maggiore gradimento. A quanto risulta né la versione per Windows né tantomeno quella per Linux sono interessate dalla falla.
Il momento storico per Skype è piuttosto teso, almeno in questi giorni in cui allo scorno degli utenti Mac si aggiunge l’incertezza per il futuro del marchio, che sembra rientrare perfino nelle mire di Microsoft , intenzionata a espandere i propri domini e potenziare i propri servizi sfruttando la popolarissima “telefonia Internet”. Troppo clamore ha distratto i tecnici?
Roberto Pulito